Il docente Tiziano Ronchi deve rimanere in Nepal

Il docente Tiziano Ronchi, di Brescia, arrestato il 5 marzo 2023, è ancora adesso bloccato in Nepal in attesa di giudizio.

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Il tribunale di Kathmandu ha rinviato la sentenza per decidere sul suo rimpatrio al 21 aprile, di conseguenza Ronchi è costretto a rimanere lì ancora per qualche settimana.

Il docente ha 27 anni, è stato trattenuto in Nepal accusato di tentato furto. Avendo pagato la cauzione adesso è in stato di libertà ma dovendosi sottoporre al processo, non può lasciare il paese fino ad allora.

Chi è Tiziano Ronchi e di cosa è stato accusato

Tiziano Ronchi è un docente all’accademia di Belle Arti di Santa Giulia di Brescia. Ha la cattedra di decorazione. Il 31 gennaio era partito per un viaggio tra il Nepal e l’India, da Sarezzo in Val Trompia, paese in cui è cresciuto. Secondo la tabella di marcia avrebbe dovuto fare rientro a Brescia il 6 marzo, ma proprio poco prima del volo è stato tratto in arresto dalle forze dell’ordine del luogo.

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Gli è stato contestato il tentato furto di un reperto archeologico che il docente avrebbe prelevato e sottratto presso il tempio di Taleju che si trova nella zona di Durbar a Bhaktapur. In realtà il docente non avrebbe mai prelevato nulla dal luogo sacro.

Ecco cosa è successo, tutta la verità raccontata da Tiziano Ronchi

Tiziano Ronchi ha definito la vicenda un malinteso grave e grande che potrebbe costargli caro senza in realtà alcun motivo vero e proprio. Perché mentre stava passeggiando al tempio, ha semplicemente trovato dei cocci per terra. Racconta di essersi chinato per prenderli, ma a seguito dell’avviso di un uomo lì presente che lo avrebbe informato di non poterlo fare per legge, li avrebbe rimessi a posto e sarebbe andato via.

Il fatto sembrava essere giunto a conclusione, a quanto pare in realtà non lo è, infatti il 5 marzo è stato arrestato. A seguito della perquisizione non gli è stato trovato nulla. Ha trascorso comunque dei giorni alla stazione di polizia e poi è stato trasferito in una clinica sanitaria.

Il docente è tornato libero il 22 marzo dopo il pagamento della cauzione, ma per legge non può allontanarsi dal luogo

Il 22 marzo dopo il pagamento della cauzione è ritornato libero e adesso a pronunciarsi sul procedimento a suo carico dovrà essere il tribunale di Katmandu, che avrebbe dovuto processare il giovane in questi giorni ma che ha rimandato il tutto alla fine del mese di aprile. Fin quando non sarà processato, non dovrà fare altro che rimanere in Nepal. Ad occuparsi del caso sono il Console generale Gianluca Rubagotti e i membri del Ministero degli Esteri italiano.

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