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Casi

Il grido di dolore di Chiara Tramontano: diventa virale il post della sorella di Giulia

La prima udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello, il killer reo confesso di Giulia Tramontano, si terrà il 18 gennaio prossimo, al cospetto dei giudici della Corte d’Assise di Milano. 

Chiara e Giulia Tramontano – Imilanesi.nanopress.it

In attesa dell’aperura del processo, la sorella di Giulia, Chiara Tramontano, ha condiviso un post sulla sua pagina Facebook, per chiedere giustizia e una condanna esemplare per l’uomo che ha strappato sua sorella e suo nipote all’affetto della sua famiglia.

Il grido di dolore di Chiara Tramontano

È già diventato virale il post pubblicato questa mattina da Chiara Tramontano, sorella di Giulia, la 27enne incinta uccisa dal compagno, il barman 31enne Alessandro Impagnatiello, nel maggio dello scorso anno. A pochi giorni dall’inizio del processo che vede il killer reo confesso imputato per omicidio e occultamento di cadavere, Chiara Tramontano ha lanciato un appello per chiedere giustizia e una condanna all’ergastolo per colui che ha strappato Giulia e il piccolo Thiago all’affetto dei loro cari.

“Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella” si apre così il post di Chiara Tramontano, che racconta tutta la sofferenza inflitta alla sua famiglia per la perdita di Giulia e di un bambino cui è stato tolto il diritto alla vita.

Il 18 gennaio prossimo prenderà il via il processo a carico di Alessandro Impagnatiello.

Al cospetto dei giudici della Corte d’Assise di Milano, saranno resi noti i testimoni chiesti da accusa e difesa. Il barman – che ha confessato il delitto della sua compagna – rischia una condanna all’ergastolo, qualora gli venissero riconosciute tutte le aggravanti.

L’omicidio di Giulia

Era il 27 maggio dello scorso anno quando Giulia Tramontano, originaria di Sant’Antimo (Napoli), ma residente da tempo a Senago, Milano, venne uccisa con 37 coltellate dal suo compagno Alessandro. La vittima era incinta al settimo mese di gravidanza. Aspettava un maschietto, per il quale aveva già scelto il nome: Thiago. Il giorno del delitto, Impagnatiello colpì la 27enne con un coltello da cucina. Poi tentò di sbarazzarsi del corpo, dandole fuoco nella vasca della loro abitazione. Dopodiché caricò il corpo nel bagagliaio dell’auto e dopo 48 ore lo scaricò dietro alcuni box.

Fiori nel luogo del ritrovamento del corpo di Giulia Tramontano – Imilanesi.nanopress.it

 

Partita la denuncia di scomparsa, le indagini concentrarono sin da subito sul compagno, che inizialmente respinse ogni accusa, salvo poi confessare l’omicidio e portare gli inquirenti sul luogo del ritrovamento del corpo di Giulia.

I successivi accertamenti e l’esame autoptico hanno poi confermato che Alessandro Impagnatiello da tempo stava somministrando del veleno per topi a Giulia, inconsapevole di quell’assunzione. Il barman aveva una relazione parallela con una ragazza conosciuta a lavoro. Proprio il giorno dell’omicidio, Giulia e l’amante del 31enne si erano incontrate nel bar in cui lavorava Impagnatiello, che non si era presentato all’incontro con le due donne.

Una volta scoperto il tradimento, la vittima avrebbe chiesto dei chiarimenti a Impagnatiello, che – probabilmente durante una lite – avrebbe impugnato un coltello e colpito la 27enne per ben 37 volte. Poi, il tentativo di far sparire il corpo e la confessione, qualche giorno dopo il delitto.

 

Published by
Filomena Indaco