Il Manchester City è la seconda finalista della Champions League

Il Manchester City batte il Real Madrid per 4-0. Gli inglesi volano in finale, dove incontreranno l’Inter il prossimo 10 giugno.

Manchester City-Real Madrid
Manchester City-Real Madrid – imilanesi.Nanopress.it

Troppo forte il Manchester City in casa. Il Real Madrid si deve arrendere alla furia degli uomini di Guardiola, che dominano letteralmente dal primo all’ultimo minuto di gara. I citizens schiacciano le merengues – praticamente mai in partita – per 4-0, con doppietta di uno scatenato Bernardo Silva, una mezza autorete di Militao e un gol nel finale di Julian Alvarez. Ancelotti saluta definitivamente l’idea di una rivincita a Istanbul, mentre l’Inter è avvisata. Finale inedita il prossimo 10 giugno in Turchia.

Manchester City-Real Madrid 4-0: Guardiola da sogno

Una partita perfetta quella del Manchester City. I padroni di casa asfaltano il Real Madrid, vincendo per 4-0 il ritorno della semifinale di Champions League (andata 1-1), guadagnandosi il posto per la finale di Istanbul del prossimo 10 giugno contro l’Inter.

Il City parte fortissimo nel primo tempo, mettendo subito alle corde gli avversari. Un pressing asfissiante che non lascia ragionare gli avversari, costretti nella propria area di rigore. Al minuto 14 subito la prima palla gol. Haaland riceve da Grealish, ma perde il duello a un metro dalla porta con Curtois. Il portiere belga gli sbarra la porta anche al 20′, quando ancora di testa il norvegese stavolta trova l’angolo, ma l’estremo difensore del Real Madrid riesce a deviare con la punta delle dita.

Passano due minuti e il match si stappa. L’1-0 è firmato da Bernando Silva, che lavora un pallone sulla fascia destra insieme a Stones e De Bruyne. Il belga serve in area il numero 20, che di sinistro stavolta infila un incolpevole Curtois.

Il gol sembra scuotere gli uomini di Ancelotti, che si portano per la prima volta fuori dalla loro metà campo alla mezz’ora. Vinicius ben servito in profondità prova a involarsi verso la porta, ma un recupero meraviglioso di Walker lo ferma sul più bello. Ancora Rodrigo prova a imbucare Benzema dopo pochi minuti, ma Ederson intuisce e riesce ad anticipare l’attaccante francese. La migliore occasione del Real Madrid arriva dai piedi di Tony Kroos. Il tedesco da fuori area calcia sulla traversa, mettendo paura ai 50mila dell’Ethiad.

Nel momento migliore dei blancos però sono i padroni di casa a segnare ancora. Il 2-0 è di un indiavolato Bernardo Silva, che sfrutta un rimpallo in area dopo l’incursione di Gundogan, segnando di testa la sua doppietta personale al minuto 38.

Manchester City-Real Madrid, Erling Haaland
Manchester City-Real Madrid, Erling Haaland – imilanesi.Nanopress.it

Il secondo tempo si apre ancora con il City in controllo. Carlo Ancelotti non riesce a dare la carica ai suoi nemmeno con i suoi innesti dalla panchina. Le occasioni migliori sono ancora per Haaland e compagni. Il norvegese al 70′ viene servito in area, ma Curtois riesce ancora ad ipnotizzarlo. Il suo piazzato si spegne prima contro il portiere belga, poi sulla traversa.

Dopo sei minuti arriva però il 3-0 che mette fine alla gara. Un calcio piazzato battuto da De Bruyne, crea il panico in area del Real. Prima Akanji sfiora di testa, poi Militao – uno dei peggiori – infila la sua stessa porta. E’ il colpo del ko per le merengues, che poi si arrendono ai nuovi entrati.

L’orgoglio delle merengues esce fuori solo all’80, con la migliore occasione del suo pallido secondo tempo. Tanti tocchi in area, prima di vinicoius poi di Benzema che aggira Ederson uscito fuori dai pali e crossa per Ceballos. Lo spagnolo calcia ma il portiere del City riesce a intervenire salvando il risultato.

Cambi dalla panchina di lusso per Guardiola, che inserisce Foden, Maharez e Julian Alvares. E il 4-0 finale è confezionato proprio dal nuovo tridente. Al 90′ Julian Alvarez tocca il suo primo pallone e lo trasforma in gol, servito da Maharez. Una punizione severissima per i blancos, che chinano il capo davanti a un Manchester City troppo forte.

Il derby di ritorno: Milan inestinte, Inter cinica e ordinata

Un derby di ritorno che ha deluso ancora una volta dal punto di vista dello spettacolo e che ha mandato in estasi i giocatori e i tifosi dell’Inter. Inter-Milan 1-0, giocata in un San Siro stravolto – 12 milioni di euro di incassi – lascia l’amaro in bocca ai rossoneri per non aver mai riaperto i giochi, con i padroni di casa che invece conducono in porto quasi senza mai correre rischi il doppio vantaggio per poi colpire un diavolo ormai arresosi.

La partita in effetti parte con i nerazzurri meno aggressivi, e un Milan che avrebbe la palla per riaprire la contesa. Nei primi minuti, dopo un momento di confusione creata da un intervento dubbio di Theo Hernandez su Barella, Tonali si invola sulla fascia di forza e crossando in area una palla solo da spingere in rete. In area interista ci sono praticamente solo avversari, il Milan avrebbe il tempo di stoppare ed entrare in porta con la palla, ma un frettoloso Brahim Diaz di prima regala di piatto il pallone a Onana, che ringrazia e salva i suoi.

Un’occasione clamorosa, non sfruttata, come quella di Leao. L’unica azione dove il portoghese è riuscito a mettersi in mostra, con una delle sue serpentine, sempre nel primo tempo. In area però il numero 17 mette a un dito dal secondo palo. In mezzo l’Inter vince tanti duelli e prova a impensierire Maignan ancora da calcio piazzato. Una deviazione di Dzeko attiva i riflessi felini del francese, che poi nel secondo tempo si arrende al sinistro secco e ravvicinato di Lautaro Martinez.

Inter-Milan, Lautaro Martinez
Inter-Milan, Lautaro Martinez – Nanopress.it

Un 1-0 dolcissimo per i nerazzurri, ma più che amaro per i rossoneri che nel secondo tempo alzano bandiera bianca. Manovra sterile, cambi in ritardo, poche controffensive e idee. L’Inter meritatamente supera i cugini e fa festa, mentre si prepara a un finale di stagione addirittura da due finali – compresa quella di Coppa Italia.

Inter-Manchester City: finale inedita

Sarà la sesta finale della storia dell’Inter, solo la seconda per il Manchester City. La squadra dello sceicco dopo aver giocato nel 2021 e perso la finale contro il Chelsea – da favorita – ci riprova quest’anno, da super favorita. La volta buona per alzare la prima Champions lontana dal Camp Non per Guardiola, e la prima storica vittoria continentale per i citizen.

Un trofeo tanto agognato, dopo gli investimenti faraonici di Mansour bin Zayed Al Nahyan, proprietario dal 2013 che arriva dopo 10 anni alla sua seconda finale di Champions League. Da un lato dunque, la squadra tra le più forti al mondo, con fuoriclasse del calibro di Halaand, De Bruyne, Bernardo Silva, Foden, Gudogan. Dall’altra la storia centenaria dell’Inter, che negli ultimi anni – tra il 2010 e la finale del 2020 di Europa League – ha dato un’accelerata anche alle coppe europee.

Sarà la sesta finale, come detto per l’Inter, la seconda nel giro di 13 anni – dopo che per giocare la sua quarta ci erano voluti quasi 40 anni (Ajax-Inter 2-0, 1972).

Una finale inedita, da tutti i punti di vista. Mai Inter e Manchester City si erano incontrate in Champions League, tantomeno in finale, considerando la giovane età della storia europea degli inglesi. Al momento questo City sembra veramente troppo forte, ma l’occasione di alzare la coppa dalle grandi orecchie per i nerazzurri è troppo ghiotta per non provare a sognare. Il 10 giugno a Istanbul, città già entrata nella storia delle finali di Champions, si sfideranno nerazzurri e citizens, per una gara che promette sicuramente spettacolo e grandi emozioni.

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