Il sindaco Sala, a seguito dello stop alla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali, ha rilasciato delle dichiarazioni che non lasciano dubbi su quelle che sono le sue intenzioni.
Infatti il primo cittadino di Milano ha promesso che questa diventerà una vera e propria battaglia contro il governo e che non ha alcuna intenzione di piegarsi, davanti ad un divieto.
Da adesso in poi sarà vietata la registrazione di tutti i figli nati in Italia da coppie omogenitoriali, tranne nel caso dei bambini nati all’estero, con due madri, con legami di sangue.
L’amministrazione quindi non potrà più iscrivere i figli delle coppie omosessuali nei registri anagrafici, per volere del prefetto di Milano che ha dichiarato lo stop mediante una circolare. Tutto questo non è piaciuto al sindaco Sala che da sempre lotta per i diritti degli omosessuali e che non ha mai fatto mancare loro un valido appoggio.
Dopo aver incontrato le famiglie arcobaleno e dopo aver spiegato loro le difficoltà che sono emerse in questi giorni con i relativi cambiamenti, ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di accettare il tutto e di voler lottare per loro come ha sempre fatto.
La decisione del prefetto non è soltanto ingiusta ma è anche un passo indietro sia a livello sociale, che a livello politico, di cui l’Italia dovrebbe soltanto vergognarsi. La prima cosa da fare sarebbe mettersi nei panni dei genitori che a Milano sapevano di poter contare sull’aiuto dell’amministrazione, ma che adesso si ritrovano da soli, senza diritti di alcun genere.
La registrazione non è soltanto un fattore politico, ma anche umano. Oggi come mai, serve che in Italia arrivi una legge a tutela delle famiglie arcobaleno, proprio come già successo in passato negli altri paesi per esempio in Spagna oppure in Danimarca. In questi due Paesi, da tantissimi anni, si può registrare un figlio che ha due genitori dello stesso sesso, senza troppi problemi o limiti, a prescindere dal percorso di adozione o di nascita intrapreso per ottenerlo.
La decisione arrivata è ingiusta e dolorosa, le Famiglie Arcobaleno contano sull’aiuto del sindaco Sala che come promesso farà di tutto per andare contro lo stop alle registrazioni e proseguire con le stesse procedure di sempre.
Ovviamente la notizia è stata appresa da tutti quanti con grande sconforto, perché si sta facendo il possibile per togliere i diritti di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali che in Italia sono tantissime. A questo proposito arrivano le dichiarazioni della presidente Crocini, che afferma che il ministro Piantedosi e la premier Meloni dovranno farsene una ragione: la realtà delle Famiglie Arcobaleno fa parte dell’Italia, così come di qualsiasi altro paese.
Le famiglie omogeneatoriali, fanno uso degli studi pediatrici, delle scuole, dei parchi, dei campi sportivi, dei corsi di istruzione di formazione e di conseguenza necessitano di avere gli stessi diritti delle classiche famiglie. Per questo bisogna provvedere a sanare l’ultima ingiustizia fatta preparando una legge ricca di buon senso a loro favore.