Milano. Una donna è stata allontanata dal proprio domicilio dopo aver cambiato la serratura della casa, impedendo al marito con cui era in lite di accedervi. La decisione del Tribunale è stata molto dura
La vita di coppia non è certo una passeggiata. Molte persone compiono la scelta di separarsi nonostante sia molto difficile da prendere ma, a volte, è l’unica via percorribile per risolvere problemi inaffrontabili all’interno di una relazione.
Alcune delle ragioni più comuni includono difficoltà di comunicazione, infedeltà, differenze irreconciliabili e questioni finanziari. In molti casi, separarsi è un processo doloroso da affrontare, non solo per le coppie stesse, ma anche per i loro figli e familiari. La separazione richiede una serie di passi legali da seguire. In generale, il processo inizia quando una delle parti presenta una petizione di divorzio al tribunale. La petizione descrive la ragione per cui la coppia vuole divorziare e richiede al tribunale di prendere una decisione sulle questioni chiave, come la divisione dei beni, la custodia dei figli e il mantenimento. In seguito si dovrà negoziare un accordo che definisce i termini del divorzio, compresa la divisione dei beni e la custodia dei figli. Se la coppia non riesce a raggiungere un accordo, il tribunale prenderà una decisione in merito. Fa discutere un caso accaduto a Milano in cui proprio il Tribunale è giunto a una conclusione clamorosa.
Donna in lite con il marito si fa giustizia da sola: gravissime le ripercussioni
Secondo quanto riportato dalla redazione dell’Ansa, una donna (in lite con il marito) avrebbe cambiato la serratura i casa per impedirgli di accedere al domicilio in data 3 aprile 2023. I coniugi hanno una figlia, affidata temporaneamente alla nonna paterna.
Il Tribunale di Milano ha preso provvedimenti in merito. É stato ritenuto che la donna abbia messo davanti a sè i propri interessi, mettendo in secondo piano quelli della figlia che, invece, sono prioritari. Si sarebbe, dunque, fatta giustizia da sola, comportamento inaccattabile secondo la nona sezione civile, presieduta da Fulvia De Luca.
Le ripercussioni di questo gesto sono state molto pesanti. La donna, infatti, dovrà lasciare all’istante la “casa familiare”, tra l’altro di sua proprietà. La bambina rimarrà in quella dimora insiema al padre con cui ha un rapporto tranquillo e sereno.
Il colpo più duro è “la sospensione della frequentazione materna” che, tradotto, significa che madre e figlia non potranno incontrarsi fino a quando non ci saranno le condizioni adeguate affinché ciò avvenga.