Sapevi che l’Inps ha previsto un aumento di 1452 euro sulla pensione a partire dal mese di gennaio del 2023? Ma l’aumento non è per tutti, spetta infatti solo a determinate categorie. Di quali categorie si tratta? Vediamo nel dettaglio a chi spetta questo aumento!
Quanto disposto dal governo Meloni e approvato nella legge di bilancio va a favore dei pensionati che riceveranno un incremento sulla pensione. Proprio così, si tratta di un aumento previsto per varie tipologie di pensioni, ma gli importi degli aumenti variano in base all’importo percepito.
Non solo, per quanto riguarda l’aumento di 1452 euro, possono percepirlo solo se si appartiene a determinate categorie, come riportato nella legge di bilancio. Scopriamo come stanno le cose!
Quando arriva l’aumento sulla pensione
Con l’approvazione della legge di bilancio è stato autorizzato l’aumento delle pensioni, previsto con il 7,3% di rivalutazione. La somma viene accreditata il 3 gennaio, e direttamente su libretti della posta, su conti correnti, su Postepay e sui Banco Posta.
Nella stessa data vengono autorizzati i pagamenti delle pensioni in contanti e coloro che scelgono questa opzione possono riscuoterle in questa modalità rispettando l’ordine alfabetico della lettera del cognome. Tuttavia, bisogna sottolineare che l’incremento sulla pensione previsto per gennaio 2023 non spetta a tutti i pensionati.
A chi spetta l’aumento sulle pensioni
L’incremento sulla pensione previsto per gennaio 2023 è riservato ai pensionati che ricevono importi bassi come gli assegni di invalidità e a coloro che prendono fino a 2.100 euro lordi mensili. Tuttavia, chi prende di pensioni importi oltre 2.101,50 euro percepirà l’aumento solo a marzo o aprile.
Come abbiamo visto, quindi, coloro che prendono un assegno fino a 2.100 euro lordi mensili riceveranno l’aumento a cominciare dal 3 gennaio, mentre dovranno attendere anche fino ad aprile coloro che prendono assegni di pensione oltre 2.101,50.
Con la rivalutazione del 7,3% prevista dal governo Meloni le pensioni saranno quindi più alte, ma a quanto corrispondono gli aumenti? Partendo dal presupposto che per tutte le pensioni è prevista una piena rivalutazione, è importante specificare che la percentuale applicata scende man mano che gli importi delle pensioni aumentano.
Sistema di rivalutazione introdotto dal governo Meloni
Il sistema per rivalutare le pensioni che il Governo Meloni ha deciso di introdurre autorizza un trattamento delle pensioni minime del 120%. Inoltre, per le pensioni oltre i 2.625 euro lordi mensili prevede tagli notevoli. Ecco come funziona questo nuovo sistema:
- 100% di rivalutazione per le pensioni fino a 2100 euro lordi mensili
- 85% di rivalutazione per le pensioni da 2101 euro a 2625 euro lordi al mese
- 53% di rivalutazione per le pensioni da 2626 a 3150 euro lordi mensili
- 47% di rivalutazione per le pensioni da 3151 a 4200 euro lordi mensili
- 37% di rivalutazione per le pensioni da 4201 a 5250 euro lordi mensili
- 32% di rivalutazione per le pensioni oltre 5250 euro lordi mensili
Per effetto della rivalutazione pari al 7,3% l’aumento per i trattamenti minimi sarà fino ad un massimo di 571 euro al mese. L’importo di sarà di 563, ma da febbraio verrà aggiunto un ulteriore 1,5%, che farà salire ancora di più le pensioni. Chi prende una pensione con trattamento minimo e ha 75 o più anni prenderà al mese 600 euro.
Chi prenderà 1452 euro di pensione
L’incremento sulle pensioni è quindi diverso in base alle percentuali di rivalutazione previste dal governo Meloni e approvate nella legge di bilancio. E’ previsto un aumento di 73 euro lordi al mese per chi prende 1.000 euro di pensione, mentre cresce a 109,50 euro l’aumento per chi prende una pensione di 1.500 euro mensili.
Per questi ultimi l’incremento complessivo per l’intero anno sarà di poco più di 1452 euro, una bella somma che non dispiace assolutamente ricevere. Invece, crescerà di 146 euro al mese la pensione di 2.000 euro, mentre di 134 quella da 2.300 euro e di 155 quella da 2.500 euro.
Come abbiamo visto, chi prenderà 1452 euro di aumento sulla pensione sono coloro che prendono un trattamento di 1.500 euro al mese.