INPS: pensione nel 2023 con 20 anni di contributi, ma solo se sei nato in questi anni

Sarà possibile andare in pensione con venti anni di contributi versati, ma sarà concesso solo a coloro che sono nati in questi anni. Vediamo insieme quali.

Contributi
Pensione, 20 anni di contributi – Imilanesi.Nanopress.it

Da anni il tema delle pensioni è in uno stato abbastanza confusionario a causa della presenza di diverse riforme e formule. L’anno scorso si poteva andare in pensione tramite la Quota 100, l’Ape sociale e Opzione Donna. Quest’anno l’Italia ha invece attraversato profondi cambiamenti e se ne prevedono ancora molti altri: il governo è ora nelle mani di Giorgia Meloni. Spetterà al governo Meloni introdurre nuove riforme pensionistiche che vadano ad unificare le volontà del governo stesso, dei sindacati e dell’opinione pubblica.

Nel frattempo, mentre attendiamo la nuova riforma delle pensioni, sappiamo per certo che chi andrà in pensione a partire dall’anno prossimo avrà alcune opzioni. Sarà possibile andare in pensione con Quota 41 oppure con l’ordinaria pensione anticipata. C’è una fetta di lavoratori che avrà l’opportunità di abbandonare il mondo del lavoro dopo aver accumulato “solo” 20 anni di contributi.

Pensioni nel 2023 con 20 anni di contributi

Nel 2023, a partire da gennaio, potranno andare in pensione coloro che nel corso della carriera lavorativa hanno versato contributi per un totale di venti anni. In questi 20 anni sono considerati anche tutti i contributi versati a qualunque titolo, anche quelli volontari, da riscatto e la contribuzione figurativa. C’è una condizione: essere nati in due specifici anni. Se siete nati nel 1956 o nel 1959, infatti, potete accedere a questo tipo di formula pensionistica.

I nati nel 1959 che si sono iscritti alla previdenza sociale a partire dal primo gennaio 1996 potranno andare in pensione all’età di 64 anni, con soli 20 anni di contributi. La condizione per l’attuazione di questa formula è che la pensione sia almeno 2,8 volte superiore all’assegno sociale. Ci sono dei fattori da tenere in considerazione e che non sono affatto positivi. Vediamoli insieme.

Pensione
Pensione – Imilanesi.it

Le conseguenze potrebbero essere negative

Le conseguenze nell’attuare questa formula pensionistica potrebbero essere negative. Uscire dal mondo del lavoro seguendo queste modalità comporta dei rischi: potrebbe esser persa per sempre l’opportunità di recepire la pensione ordinaria di vecchiaia. Questo perché, con questa formula, si salterebbe il pensionamento a sessantasette anni. Probabilmente accadrebbe a chi non raggiunge la pensione minima di almeno 1311 euro mensili.

La conseguenza è proprio l’essere esclusi dalla pensione contributiva anticipata e dalla pensione a 67 anni. La pensione di vecchiaia richiede che i contributivi recepiscano un assegno superiore di 1,5 volte quello sociale. Se la pensione di almeno 702 euro al mese non è presente, la pensione slitta in automatico all’età di 71 anni.

Pensione con 20 anni di contributi
Pensione con 20 anni di contributi – Imilanesi.it

Restiamo in attesa di nuove formule pensionistiche e nuove riforme da parte del governo Meloni: potrebbero essere attuate delle rivoluzioni in ambito delle pensioni. La speranza di tutti è che venga dato il via a riforme vantaggiose per i cittadini: l’Italia sta attraversando un momento duro dal punto di vista economico, i cittadini chiedono disperatamente un sostegno da parte dello Stato italiano.

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