Alcuni pensionati potrebbero avere diritto al doppio della pensione senza saperlo. Ecco a chi spetta e come ottenerla.
C’è la possibilità per molti pensionati di ricevere il doppio della pensione regolarmente erogata. Molte delle persone che rientrano in questa categoria di fortunati però, lo ignorano. Vediamo allora a chi spetta una pensione raddoppiata, il motivo e come ottenerla.
Il doppio della pensione, ecco a chi spetta
Nel corso degli anni raramente accade di svolgere un’unica professione da lavoratore dipendente presso un’unica azienda. Una tendenza che ultimamente è sempre più frequente, per la quale ci si ritrova spesso con lavori frazionati tanto quanto il proprio curriculum. Ma questa non è una novità dei nostri tempi, tutt’altro. A meno che non si parli di liberi professionisti, che magari nel corso della loro vita hanno sempre svolto la professione di medico o di avvocato, sono tantissimi i lavoratori con numerose esperienze alle spalle.
Tra i pensionati in Italia ce ne sono moltissimi che durante la loro vita lavorativa hanno svolto diverse attività. Così facendo, ci si ritrova spesso con contributi versati presso fondi pensionistici diversi. Proprio a questa tipologia di pensionati è dedicata la cosiddetta pensione supplementare.
La pensione supplementare è una prestazione pensionistica destinata ai lavoratori che hanno già ottenuto una pensione principale, ma che al compimento dei 67 anni non hanno abbastanza contributi per raggiungere il diritto a un’altra prestazione autonoma.
Per questo motivo, ai lavoratori autonomi o dipendenti del settore privato che hanno già ricevuto una prestazione previdenziale principale, viene concessa la possibilità di richiedere la liquidazione di una pensione supplementare. Questo genere di prestazione si concede sulla base dei contributi accreditati o versati nella gestione AGO, Assicurazione Generale Obbligatoria, purché i contributi stessi non siano abbastanza per il riconoscimento del diritto autonomo alla pensione.
I dettagli della pensione supplementare
È importante sottolineare che la pensione supplementare non spetta ai titolari di pensione principale derivanti dalle casse dei liberi professionisti o dalla gestione separata. Inoltre, la pensione supplementare di vecchiaia può essere erogata solo al compimento dell’età pensionabile di vecchiaia, ovvero 67 anni, a partire dal successivo mese in cui si presenta la domanda.
Il trattamento supplementare si calcola in base alle classiche regole di calcolo della pensione e non può essere integrato al trattamento minimo. Inoltre, non è previsto il pagamento di arretrati, nemmeno qualora il diritto fosse stato raggiunto prima di inviare la richiesta.
La richiesta di pensione supplementare deve essere presentata all’Inps dalla persona che ha maturato i contributi nell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, superstiti e vecchiaia che però non sono sufficienti a ottenere il diritto per un’altra prestazione pensionistica, che può essere ad esempio la classica pensione di vecchiaia.
Per ultimare la domanda è sufficiente collegarsi al sito dell’INPS con le proprie credenziali, ovvero per mezzo di SPID o Carta di identità elettronica. In alternativa ci si può recare presso uno degli uffici dell’INPS o si può ricevere assistenza per l’inoltro della domanda a un patronato di zona.