INPS, entro il 30 aprile i pensionati devono provvedere a eseguire questa operazione per non rischiare di ritrovarsi con un grosso problema.
La crisi economica si è fatta sentire anche sui pensionati, specialmente per coloro che percepiscono un trattamento pensionistico piuttosto basso. I rincari nelle bollette di luce e gas e gli aumenti dei prezzi dei generi alimentari hanno reso la vita ancora più difficile a tutti quei pensionati che già facevano grande fatica ad arrivare alla fine del mese. L’Italia, infatti, è uno dei Paesi europei dove le tasse sono più alte e anche i pensionati non possono eludere la tassazione, ormai diventata soffocante. Per questo motivo diversi percettori di trattamento pensionistico cercano di ragionare su come fare per evitare di dover pagare tutte queste tasse.
INPS, occhio alla scadenza: cosa può succedere
Una delle strategie adottate più spesso dai pensionati italiani è quella del trasferimento all’estero. Come accennato in precedenza, in molti Paesi esteri la tassazione non è così alta come in Italia ed è per questo che i pensionati preferiscono recarsi in qualche altro Stato per godersi meglio la propria pensione. Se si decide per il trasferimento all’estero, infatti, si evita la doppia tassazione, anche se su questo aspetto vale la pena evidenziare l’ultimo intervento da parte dell’INPS. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale sottolinea infatti la necessità di produrre una certificazione per non rischiare di ritrovarsi a dover saldare il denaro ricevuto da gennaio ad aprile.
Come sanno bene tutti i pensionati che hanno già studiato la soluzione del trasferimento all’estero o addirittura si sono già trasferiti, tra l’Italia e alcuni Paesi esteri è ancora esistente il divieto di doppia tassazione. Uno di questi Stati è la Bulgaria: per farla breve, se un pensionato paga le tasse a Sofia, dove ha provveduto a prendere la residenza, non può pagare le tasse anche al Paese di provenienza. Tuttavia, l’INPS sta facendo riferimento ad una novità che va di fatto a ribaltare la normativa fin qui osservata.
Non è sufficiente la residenza in un Paese dove vige il divieto di doppia tassazione per non pagare le tasse al Paese di provenienza. Per essere più chiari, trasferirsi in Bulgaria non equivale automaticamente a pagare le tasse solo lì.
Pensionati all’estero: cosa serve per evitare la tassazione italiana
Per evitare la doppia imposizione fiscale è infatti necessario anche acquisire la cittadinanza del Paese in cui ci si è trasferiti. E bisogna anche provvedere a informare l’INPS di questa operazione. Per fare in modo che il divieto di doppia tassazione sia effettivamente attivo, la certificazione che attesta la cittadinanza del nuovo Paese di residenza (nel nostro esempio la Bulgaria) deve essere presentata regolarmente.
Tuttavia, se questa è davvero l’intenzione dell’INPS potrebbe aprirsi un problema non banale per tutti i pensionati che si sono trasferiti in Bulgaria. Finora, infatti, la pensione dei cittadini italiani che vivono in questo Paese dell’Est Europa non erano soggette a tassazione dall’Italia. Ora le cose cambiano e questi soggetti sono tenuti a presentare la certificazione di cittadinanza bulgara entro il 30 aprile. In caso contrario la tassazione verrà applicata su tutti i mesi di questa prima parte del 2023, ovvero da gennaio ad aprile.