Soldi prestati ad un amico, è reato non restituirli? Cosa dice il codice penale

Cosa succede se non si restituiscono i soldi prestati da un amico? Questo comportamento è considerato un reato? Ecco cosa prevede la legge.

Soldi prestati
Soldi prestati – imilanesi.nanopress.it

Può capitare a chiunque di dover chiedere in prestito dei soldi a un amico o un parente. La buona fede dovrebbe portare alla restituzione della somma chiesta in prestito il prima possibile, ma purtroppo non tutti agiscono sempre in buona fede. Dunque a cosa si può andare incontro qualora non si restituiscano dei soldi prestati da un amico o da un familiare?

Soldi prestati e non restituiti, è reato?

Quando si chiedono in prestito dei soldi a privati che non siano finanziatori, ovvero ad amici e parenti, solitamente lo si fa specificando il motivo per cui si necessita di una determinata somma. L’intento dovrebbe sempre essere quello di restituire quanto prima tutto l’importo ricevuto in prestito. In primis non farlo porterebbe senza dubbio a dei problemi nella relazione con chi ha fatto la buona azione di prestare del denaro. Quello che però è da capire e se tale comportamento è considerato o meno reato. La risposta è tutt’altro che scontata, in quanto la tematica non è trattata nel codice penale qualora sussista la buona fede da parte del debitore.

Tuttavia possono esserci delle eccezioni per cui questa pratica può diventare un reato.

Ci sono diverse specifiche da sottolineare, ad esempio qualora il debito non venisse saldato seppure in buona fede, tale condotta non è da sottintendersi legale. Questo significa che il creditore potrebbe appellarsi a delle procedure al fine di riottenere la somma da lui prestata.

La legge sui soldi prestati
La legge sui soldi prestati – imilanesi.nanopress.it

Se ad esempio i soldi prestati non sono restituiti nei termini concordati, colui che si è arreso creditore potrà agire in via civile così da ottenere il rimborso della cifra che gli spetta. In alcuni casi è addirittura possibile ottenere una maggiorazione per risarcimenti.

In altri specifici casi è addirittura possibile la richiesta di un decreto ingiuntivo. Questo vedrebbe un intervento di un giudice che qualora il debito non fosse restituito provvederebbe al pignoramento di alcuni beni. tutte queste procedure però possono essere avviate solo ed esclusivamente qualora vi sia un documento scritto che dimostri l’accordo tra le due parti.

Perché è importante sottoscrivere un documento per prestito tra privati

Specialmente se si parla di somme particolarmente elevate, dovrebbe essere interesse di entrambe le parti tutelarsi previa sottoscrizione di un documento. Questo può essere semplicemente redatto e firmato da entrambe le parti senza la necessità di un professionista. L’importante è che i termini siano chiari e che il documento sia firmato sia dal creditore che dal debitore.

Per quanto ci si possa fidare della persona alla quale si cedono o si chiedono dei soldi, una carta scritta da conservare in doppia copia è una tutela maggiore per entrambe le parti. É indispensabile inoltre sottolineare il metodo e il termine per la restituzione del denaro, così come se sono previsti dei tassi di interesse.

Accordo tra le parti
Accordo tra le parti – imilanesi.nanopress.it

Qualora non ci fosse alcun documento scritto che attesti lo scambio di denaro tra le parti, bisognerebbe avviare una causa civile che prima accerti i fatti e poi permetta di procedere. Il tutto prevede ovviamente tempi e costi molto più alti rispetto a un accordo scritto.

Come già detto però è possibile arrivare al penale anche per la mancata restituzione di denaro tra privati.

Ad esempio, nello specifico caso in cui il debitore era già a conoscenza dell’impossibilità di restituire il denaro di essere in prestito, si configura il reato di insolvenza fraudolenta. Il creditore può in questo caso procedere con una denuncia che sanzionerà penalmente il debitore a seguito di un processo penale che ne confermi la cattiva fede.

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