La protesta milanese contro le barriere architettoniche: nel capoluogo della Lombardia ha avuto luogo una forma di protesta e per questi specifici motivi.
Nel capoluogo lombardo si è svolta una manifestazione, per manifestare una forma di protesta nei confronti delle barriere di tipo architettonico presenti in città. Una sfilata attuata da decine di carrozzine, grazie all’organizzazione del Disability Pride di quest’anno. Tutto ciò per cercare di sensibilizzare un po’ tutti i cittadini sul problema arrecato a chi è diversamente abile.
La protesta milanese contro le barriere architettoniche
Milano è una grande metropoli che offre tanto ai cittadini e a chi decide di trasferirsi lì. Allo stesso tempo, però, non permette a determinate categorie di residenti di viverla pienamente come fanno gli altri.
In questo caso il riferimento è nei confronti delle tante persone disabili milanesi che riscontrano notevoli difficoltà in questo nucleo cittadino, per quanto concerne la mancanza di libertà dei loro spostamenti.
Tutto questo è causato da determinate barriere. Barriere che tuttora sono presenti nella città milanese, impedendo quindi a questi cittadini di sentirsi liberi di fare le stesse azioni quotidiane eseguite da chi non è disabile.
Ecco quindi che si è deciso di manifestare esprimendo a piena voce le proprie richieste, attraverso una manifestazione che si è verificata durante la scorsa domenica, ossia il giorno 11 giugno.
La manifestazione si è realizzata esattamente da piazza Castello fino alla Darsena, per richiedere al Comune e alla Regione delle azioni molto più concrete.
Azioni efficaci per annullare il problema di queste barriere architettoniche.
Non è ammissibile che in un grande centro cittadino come Milano, che tra l’altro si definisce come una città basata sulla modernità e sull’inclusività, debbano esserci ancora troppe barriere di questo genere.
La protesta milanese contro le barriere architettoniche: di cosa hanno bisogno i diversamente abili milanesi
Esiste un giudizio di tipo collettivo che accomuna i tanti disabili di Milano che durante la giornata dell’11 giugno, hanno deciso di scendere personalmente per le strade. Con lo scopo di gridare a gran voce le loro richieste da Piazza Castello alla Darsena.
Con la loro marcia di protesta, infatti, hanno voluto esprimere tutta la loro amarezza per questi impedimenti che non gli permettono di vivere totalmente la quotidianità.
Un modo per cercare di sensibilizzare prima di tutto il Comune e la Regione, nei riguardi di queste persone che non chiedono altro di potersi spostare in maniera autonoma. Ciò adesso non è realizzabile proprio a causa della presenza di queste barriere.
Tra l’altro l’organizzatore di tale protesta, Andrey Chaykin, ha dichiarato che esiste un vero e proprio piano per togliere questo genere di barriere, chiamato con la sigla Peba.
Ci sono diverse città che hanno deciso di servirsene in questi ultimi anni, anche se spesso rimane una risorsa improduttiva, non concretizzando dei vantaggi per la cittadinanza disabile.
Attualmente nel capoluogo della Lombardia ci sono molti mezzi pubblici che non risultano accessibili ai passeggeri diversamente abili. Oltre al fatto che spesso questi cittadini si ritrovano di fronte a un gradino di un marciapiede che per loro è assolutamente insormontabile.
Quando invece si potrebbe fare in modo d’intervenire efficacemente, così da rendere la città milanese molto più vivibile per chi è disabile.
Per permettergli di poter contare su una piena autonomia.
Infine ci si chiede come mai per altri tipi di interventi come per esempio l’Expo o le Olimpiadi del 2026 si spendano moltissimi soldi, mentre al contrario per far integrare i cittadini con disabilità l’investimento risulta essere poco o niente.
Le barriere architettoniche: un limite che può essere gestito
Sulla base di quello che è stato detto, è chiaro che quando si parla di barriere architettoniche ci si riferisce a un ostacolo a livello fisico. Un ostacolo che può impedire ad una persona la possibilità di poter fruire degli spazi circostanti. La persona in questione, ricordiamolo, ha delle ridotte capacità a livello motorio e per questo avrebbe bisogno che tale ostacolo fosse eliminato.
Un esempio di barriera elettronica può essere un marciapiede che può impedire il passaggio a un uomo su una sedia a rotelle. Questo fa capire come sia importante agire affinché tutti possano avere libertà nel movimento .
In tal senso è importante abbattere le barriere architettoniche. Pensiamo per esempio a quelle presenti negli edifici a livello pubblico, i gradini, un ascensore che manca.
Sicuramente tutto questo può mettere in pericolo quello che è il funzionamento ottimale della vita di un disabile. Un disabile che invece ha bisogno di soluzioni efficaci al fine di potersi muovere.