Secondo le ultime ricerche avviate, Milano è la prima città in Italia per la mobilità in sharing ed elettrica. A rivelarlo è in particolare la classifica stilata nel 2023 delle ‘clean cities’ del continente europeo.
Oggi il capoluogo lombardo occupa il settimo posto assoluto, su ben 42 centri urbani. Il punteggio totale è del 58%.
A fare la differenza è la disponibilità di biciclette, auto elettriche e monopattini, sono tantissimi, ogni mille abitanti. A questi si associano anche le colonnine per la ricarica di auto elettriche e l’alta percentuale di autobus a zero emissioni sul totale. Tutto diverso rispetto a molte altre città italiane in cui la popolazione si sposta solo ed esclusivamente a bordo delle auto o delle motociclette.
La classifica delle città meglio organizzate per il car e il bike sharing
Il podio europeo va a Copenhagen, Oslo e Parigi. Parigi, con il suo terzo posto rappresenta chiaramente un problema che sta affrontando da diverso tempo. I francesi non si sa per quale motivo hanno deciso di rinunciare ai monopattini elettrici in sharing.
Nonostante le varie problematiche, la città di Milano, ha conseguito grazie alla rete di autobus a zero emissioni una prima posizione raggiungendo un punteggio del 75% per monopattini e bici in sharing. E poi del 47% per le auto elettriche in sharing, del 71% per i bus a zero emissioni e circa del 38% per le colonnine di ricarica elettriche. Torino invece è la seconda città italiana, si piazza al 16° posto, per concludere troviamo Roma al 28° e Napoli al 34°.
Milano e l’irrisolvibile problema dell’inquinamento
Purtroppo da sempre, Milano si ritrova ad affrontare una situazione particolarmente difficoltosa a causa dell’inquinamento che raggiunge le massime soglie soprattutto nel corso di questi anni. Forse per questo la popolazione si adatta e cerca di trovare delle soluzioni adeguate, tuffandosi su bici e monopattini in sharing.
Attualmente, per quanto riguarda i livelli di inquinamento a Milano, le concentrazioni di biossido di azoto e PM 2,5 sono veramente alte. Questo a causa del caldo e del sole che in qualche modo hanno fatto alzare le concentrazioni di ozono troposferico a livelli inaspettati e problematici.