Milano. Il monumento dedicato a Vittorio Emanuele II a piazza Duomo è stato imbrattato per protesta da due ambientalisti. La vernice non risulta lavabile e sarà necessario un intervento massiccio di restauro a spese della collettività
Il collettivo Ultima Generazione comprende una serie di attivisti ambientalisti che si fanno promotori di atti di disobbedienza civile non violenta per sensibilizzare sul grave problema del cambiamento ecoclimatico. Si chiede, inoltre, che il governo faccia manovre concrete per contrastare questo fenomeno.
Recentemente, abbiamo visto spesso azioni di protesta molto forti, che indignano l’opinione pubblica, come il vandalismo su opere artistiche, monumenti e palazzi. Imbrattata la facciata del Senato con vernice arancione a Roma e quella di Palazzo Vecchio a Firenze; sempre nella capitale hanno versato del liquido nero a base di carbone vegetale nella fontana della Barcaccia, dello scultore Pietro Bernini, a Piazza di Spagna. Anche Milano non è stata risparmiata: in data 9 marzo 2023, infatti, due attivisti (un uomo e una donna) hanno spruzzato vernice sul monumento dedicato a Vittorio Emanuele II a Piazza Duomo.
Milano, non si riesce a pulire il monumento imbrattato di Vittorio Emanuele II
Nonostante sia passato più di un mese, la statua dedicata a Vittorio Emanuele II nella piazza del Duomo a Milano risulta ancora imbrattata. A chiarire il motivo è il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, il quale ha conferito con la sovrintendente archeologia, belle arti e paesaggio per il capoluogo lombardo, ossia Emanuela Carpani.
Vi era una pre-esistente situazione di degrado del monumento già prima dell’atto vandalico degli attivisti di Ultima Generazione. Il potente getto d’acqua utilizzata con le idropulitrici non è stato sufficiente a lavare via la vernice dalla statua. Anche l’intervento dei Vigili del Fuoco è stato vano, interrotto dai dai tecnici, poiché i loro mezzi risultavano massicci e rischiavano di rovinare la superficie in marmo del monumento stesso.
Il ministro Sangiuliano ha dichiarato che, quindi, sarà imprescindibile un intervento di restauro in piena regola. Ciò si traduce in spese maggiori ad appannaggio della collettività. “L’intera vicenda ci fa capire che è tutta da verificare l’affermazione secondo cui queste azioni non procurino danni permanenti”, ha detto il ministro, puntando il dito contro gli attivisti.
Ripulire la facciata del Senato è costato 40 mila euro. Per l’intervento i soldi sono stati presi dalle tasche dei cittadini italiani, poiché prelevati dai fondi del ministero. I due attivisti che hanno vandalizzato la statua di Vittorio Emanuele II a Milano il 9 marzo avevano poi distribuito alcuni volantini, lanciandoli al di sotto del basamento. Le forze dell’ordine li hanno bloccati e denunciati per imbrattamento di beni culturali o paesaggistici.