Grande successo per la Mostra “Bosch e un altro Rinascimento” a Palazzo Reale a Milano che si è tenuta dal 9 novembre 2022 fino alla scorsa domenica, 12 marzo. Numeri da capogiro
É durata poco più di cinque mesi la Mostra intitolata “Bosch e un altro Rinascimento” che ha avuto luogo dallo scorso 9 novembre 2022 fino a domenica 12 marzo, presso il Palazzo Reale nel cuore di Milano, adiacente al Duomo. L’evento ha avuto un successo di pubblico clamoroso. I dati riportano quasi 200mila visitatori (182.794 per la precisione). Ciò ha portato la dirigenza a promuovere un’iniziativa gradita agli avventori. Infatti, durante gli ultimissimi giorni di attività dell’evento (da martedì 7 fino al 12 marzo), l’orario di visita è stato prolungato. Era possibile accedere fino alle ore 22.30 anzichè alle 19.30, per consentire proprio a tutti di bearsi della magnificenza delle opere dell’artista fiammingo Hieronymus Bosch.
Hieronymus Bosch, esponente di un Rinascimento alternativo
Il capoluogo lombardo ha ospitato per la prima volta i capolavori di Hieronymus Bosch (1453 – 1516), esponente di ciò che potremmo definire un Rinascimento alternativo. Questo periodo storico segna la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna in cui si sviluppa una nuova concezione dell’uomo ( homo faber ipsius fortunae, ossia l’individio è artefice del proprio destino) e si rinnova un’attenzione verso il classicismo.
L’innovazione di Hieronymus Bosch sta nell’aver perfettamente rappresentato su tela l’umanità nella sua fragilità. Ha reso evidenti i conflitti interiori che si contrappongono rispetto alle rigide norme della morale religiosa. Vizi e redenzione con riferimento all’operato dei santi, peccato espiato dalla pregiera e dalla meditazione, le pene sofferte da Cristo per salvare il genere umano dal peccato universale: questi sono parte dei temi trattati.
I curatori della mostra sono stati Bernard Aikema (già professore di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Verona). Segue Fernando Checa Cremades (professore di Storia dell’Arte all’Università Complutense di Madrid ed ex direttore del Museo del Prado). Infine, Claudio Salsi (direttore del Castello Sforzesco, Musei Archeologici e Musei Storici e docente di storia dell’incisione presso l’Università Cattolica di Milano).
Le opere che sono state esposte
Tra sculture, incisioni, arazzi, oggetti rari, sono state messe in mostra circa un centinaio di opere tra cui il Trittico del Giudizio Finale (preso in prestito dal Groeningemuseum di Bruges). Inoltre, vi era il Trittico delle Tentazioni di Sant’Antonio (proveniente dal Museu Nacional de Arte Antiga). In mostra anche Le tentazioni di Sant’Antonio (prestito del Museo del Prado di Madrid) e la tavola del Maestro San Giovanni Battista del Museo Lázaro Galdiano. Presente il Trittico degli Eremiti delle Gallerie dell’Academia di Venezia, della collezione del cardinale Domenico Grimani.
Prossimo appuntamento imperdibile a Palazzo Reale di altra natura sarà l’ampia retrospettiva sul fotografo Helmut Newton, visitabile dal 24 marzo al 25 giugno 2023.