Oggi ritorniamo su un caso che ci ha lasciato senza parole e che ha lasciato tanto sgomento in tutti noi. Parliamo di Nicoletta Paladini e della sua tragica morte avvenuta sul posto di lavoro.
La donna di 50 anni è morta proprio ieri presso la vetreria di Borgonovo, incastrata in dei macchinari. La sua morte ha lasciato tanto scalpore e rabbia e la domanda che tutti noi ci facciamo è sempre la stessa. Com’è potuto accadere? Possibile che nessuno si sia accorto di nulla?
La morte di Nicoletta Paladini: chi era?
La sua morte ormai è sotto l’attenzione di noi tutti: Nicoletta Palladini era a lavoro quando ha perso la sua vita in un modo assurdo e ancora inspiegabile. Domenica sera verso le 22 come era di solito fare, la donna è andata a lavoro e ha timbrato il suo cartellino per poi iniziare a lavorare. Il suo turno sarebbe dovuto terminare il mattino seguente verso le sei, ma da lì la donna non è mai andata via, se non morta.
Alle tre del mattino, infatti, è rimasta incastrata tra il nastro mobile che trasporta i bicchieri che devono essere imballati e la macchina bancali. La donna, madre di ben due figli, è morta all’istante. Ma chi era Nicoletta?
Oltre a essere una mamma, Nicoletta era anche una gran lavoratrice. Operaia specializzata, lavorava ormai da tempo presso la Vetreria in provincia di Piacenza. Pensate ci lavorava dal 96, parliamo quindi di ben 26 anni di duro lavoro. Un lavoro che poi l’ha portata alla morte e ancora si sa il perché.
Sposata e madre di due figli, come abbiamo detto, la donna abitava a Borgonovo. Sua figlia maggiore è un medico mentre quello minore frequenta il primo anno all’Università. Insomma parliamo di una donna impegnata su vari fronti e nonostante tutti questi impegni, la donna si prendeva cura anche della madre che purtroppo è invalida.
Leggendo queste righe ci rendiamo conto che Nicoletta era davvero una donna magnifica e infatti così la descrivono i suoi colleghi. Come una donna sempre capace di dare tanto agli altri e molto preparata anche a lavoro. Nicoletta aveva infatti da poco seguito vari corsi di aggiornamento, tra cui l’ultimo che riguardava proprio la macchina che le ha tolto per sempre la vita.
Quella macchina che ha spento per sempre il sorriso di una donna che era lì solo per lavorare, come ormai faceva da ben 26 anni. Ma qualcosa quella mattina, evidentemente, non è andata come doveva.
Il tema della sicurezza a lavoro
Oggi Nicoletta non è solo la mamma di due figli e la donna meravigliosa che era; oggi questa donna è anche il simbolo di un sistema che ancora non è pronto a fornire la sicurezza che tutti i lavoratori meritano.
È il simbolo della voglia di fare qualsiasi cosa affinché tutto ciò non accada nuovamente.
A tal proposito si è espressa la responsabile del personale dell’azienda che ha affermato come tutti siano rimasti sotto choc a causa di quello che è accaduto alla donna. La stessa ha spiegato che il tragico incidente si è verificato in un reparto che non sembra essere minaccioso e che non presenta dei rischi, anche per chi non è un tecnico.
La responsabile infatti aggiunge che in quel reparto c’era una linea nuova, sicura e certificata. Eppure tutto questo non è bastato per salvare Nicoletta che alle tre di notte è morta e nessuno si è reso conto di quello che stava accadendo. Questo deve e dovrebbe farci riflettere.