C’è il nuovo reddito di cittadinanza e tutti quanti vogliono avere informazioni aggiuntive. Quali sono le cifre e le novità?
Il nuovo reddito di cittadinanza in realtà è l’assegno di inclusione, con regole nuove che abbracciano determinate categorie di cittadini. E come funziona? Facciamo chiarezza in base alle prime notizie emerse.
Nuovo reddito di cittadinanza: di che cosa si tratta?
Sta per essere completato l’iter di conversione in legge del Decreto Lavoro, che presenta importanti novità. Tra queste la riduzione del cuneo fiscale e gli incentivi per l’occupazione giovanile. Dopo aver subito alcune modifiche al Senato, il testo aggiornato sarà votato questa settimana alla Camera.
A partire dal 2024, l’assegno di inclusione sostituirà il reddito di cittadinanza come strumento per contrastare la povertà. Saranno ammessi alla ricezione del sussidio i nuclei familiari che hanno almeno un membro minorenne, disabile o di età superiore ai 60 anni.
Per questo reddito di inclusione, si richiedono determinati requisiti in termini di cittadinanza o permesso di soggiorno, nonché condizioni economiche.
I beneficiari avranno la possibilità di ricevere un importo mensile massimo di 500 euro, che risulterebbe 780 euro se si considera anche il contributo per l’affitto, senza essere soggetti all’IRPEF. Il sostegno finanziario sarà erogato agli individui che ne fanno effettivamente richiesta per un periodo di 18 mesi. Con la possibilità di rinnovarlo per ulteriori 12 mesi.
Quali sono le novità da segnalare per gli aventi diritto?
Dopo un’attenta valutazione di diverse opzioni, tra cui la Misura di Inclusione Attiva (MIA) e la Garanzia per l’inclusione (GIL), integrate dalla Prestazione di Accompagnamento al Lavoro (PAL) e dalla Garanzia per l’Attivazione Lavorativa (GAL), a partire dal prossimo anno sarà introdotta una nuova misura che prenderà il posto del reddito di cittadinanza, il quale è stato abolito attraverso la Legge di Bilancio 2023.
Questa innovativa proposta è stata presentata dal Decreto Lavoro (DL n. 48/2023), che al momento è in fase di conversione in legge. Inoltre, tale processo ha comportato vari cambiamenti anche per quanto concerne il supporto finanziario fornito.
Le famiglie selezionate per beneficiare di questa iniziativa avranno la possibilità di ricevere un importo massimo di 6.000 euro all’anno, equivalente a 500 euro al mese, moltiplicati per il parametro corrispondente presente nella scala di equivalenza. Tuttavia, qualora il nucleo familiare fosse composto esclusivamente da individui con un’età pari o superiore a 67 anni, oppure da persone con più di 67 anni e altri familiari affetti da disabilità o non autosufficienza, il limite sarà elevato a 7.560 euro all’anno.
In aggiunta a ciò, viene aggiunto un ulteriore contributo per il pagamento dell’affitto, il cui importo mensile non può superare i 280 euro.
Per richiedere l’assegno di inclusione, è necessario presentare un’apposita domanda in modalità telematica all’INPS o presso i CAF convenzionati.
Il beneficio verrà erogato mensilmente, per un massimo di 18 mesi, e può essere rinnovato per un ulteriore anno. L’importo spettante sarà pagato dall’Istituto tramite un mezzo di pagamento elettronico, la Carta di inclusione.