La notte dell’omicidio Zakaria Atqaoui, 23enne italo-marocchino la aspettò nell’armadio e poi la colpì a coltellate. Il giovane è accusato di omicidio aggravato.
La prossima udienza del processo è prevista per il 1° marzo prossimo.
È iniziato questa mattina – al cospetto della Corte d’Assise di Monza – il processo a carico di Zakaria Atqaoui, il 23enne di origini marocchine accusato di aver ucciso la sua ex compagna, Sofia Castelli, 20 anni. La Corte ha accolto le richieste di costituzione di parte civile da parte dei familiari di Sofia e di Aurora Fiameni, l’amica della vittima, che dormiva nella stanza attigua al
momento del delitto.
Il legale dell’imputato, accusato di omicidio aggravato, si è riservato di chiedere la perizia psichiatrica per il suo assistito.
“Vuole chiedere scusa per quanto successo. È un ragazzo in una condizione psicologica difficilmente spiegabile” ha detto il suo legale al culmine della prima udienza del processo.
La sera dell’omicidio, Sofia Castelli aveva deciso di troncare la relazione con Atqaoui perché era stanca della sua mania di controllo. Aveva deciso di trascorrere la serata in discoteca con un’amica. Il 23enne la stava aspettando nascosto nell’armadio di casa, spiandola sui social. Quando Sofia Castelli rientrò nella stanza, Zakaria Atqaoui la aggredì a coltellate, con un coltello preso dalla cucina e la colpì per quattro volte. Dopodiché scese in strada e allertò le forze dell’ordine, confessando il delitto.
La mattina prima del delitto il 23enne andò a casa della vittima, con la scusa di portarle dei dolci, e rubò un mazzo di chiavi. Le stesse che poi la sera del 29 luglio utilizzò per introdursi nell’abitazione di viale Roma a Cologno Monzese, provincia di Monza. Al momento della tragedia i genitori e il fratello di Sofia Castelli erano in vacanza.
La prossima udienza del processo è prevista per il 1° marzo prossimo.