Ore e ore di attesa nei pronto soccorso di pediatria a Milano a causa di un brutto virus.
Gli ospedali sembrano essere sempre pieni e le file di attesa sempre più lunghe a Milano. Alla base di tutto questo c’è un bruttissimo virus che sembra aver messo in ginocchio il reparto di pediatria. Un virus che sta destando non poche preoccupazioni, dal momento che colpisce maggiormente i bambini.
Il virus respiratorio sinciziale
Il virus che sta creando non pochi problemi ai reparti pediatrici ha un nome specifico: virus respiratorio sinciziale.
Ecco che il mondo della medicina torna a farsi sentire parlando proprio di questo virus respiratorio (RSV) e come dice l’EpiCentro Iss, questo rappresenta uno dei più comuni paramixovirus che sono responsabili della maggior parte delle sindromi parainfluenzali che si manifestano durante la stagione dell’influenza. Di questo virus si sa che è stato bloccato un paio di anni fa dalla pandemia da Covid-19, ma sembra essere ritornato in inverno nel 2021/2022, mettendo in ginocchio i reparti pediatrici e le terapie intensive.
Questo è quanto afferma il direttore di Pediatria dell’Ospedale Meyer di Firenze Massimo Resti.
Questo virus sembra essere così brutto, che su 10 bimbi che lo prendono nel primissimo anno di vita, un paio hanno bisogno del ricovero.
Lo stesso direttore ha affermato infatti che a causa di questo virus si attendevano più ricoveri di quelli che si erano avuti nel pre-pandemia e che il picco massimo si sarebbe raggiunto proprio intorno a Natale.
E infatti sta succedendo proprio questo.
Il virus sembra essere molto grave nei paesi più poveri, in Italia infatti le condizioni, seppur gravi, sembrano essere migliori, ma pur sempre preoccupanti.
Il 20% di chi contrae il virus arriva in pronto soccorso e ha meno di due anni. A contrarre il virus però sono anche i bimbi di meno di un anno e tra questi il 4% deve essere ricoverato e di questi l’1% ha bisogno di essere rianimato.
Sintomi del virus
Da quanto detto sinora possiamo capire bene come questo sia un virus che disturba e turba le famiglie dei bimbi che lo contraggono.
Come spiega l’Iss questo virus è anche alla base di epidemie precoci invernali delle infezioni respiratori acute e in tal senso presenta diversi sintomi a livello respiratorio, tra cui riniti, otiti, bronchiti e polmoniti.
Sintomi che colpiscono maggiormente i bambini, soprattutto se presentano delle patologie congenite. Parliamo di bambini che, come abbiamo detto, nella maggior parte dei casi hanno meno di due anni di età: a tal proposito l’Oms ha affermato che questo virus colpisce 64 milioni di bambini all’anno con 160mila morti.
Insomma i bambini fragili sono sicuramente più a rischio, ma va anche detto che anche i bambini sani possono contrarre il virus.Fine modulo
Ecco che è il caso di dire che siamo davvero in piena pandemia e questo virus sta correndo in un modo così veloce che sta causando un grande numero di contagiati e ricoverati anche nelle terapie intensive neonatali.
La situazione negli ospedali di Milano: i consigli del neonatologo e suggerimenti
Anche a Milano la situazione sembra essere preoccupante: i pronto soccorso di pediatria di questa città sono davvero pieni. Presso l’ospedale Buzzi, per esempio, i bambini prima di essere visitati devono attendere molte ore.
Insomma una situazione davvero preoccupante che ha bisogno di un risvolto. A tal proposito è intervenuto il neonatologo per dare dei suggerimenti e dei consigli. Lo stesso ha infatti detto che quando si entra nelle case dove abitano bimbi piccoli, è necessario lavare bene le mani, non baciare i bimbi e soprattutto non fumare.
Per quanto non sia facile riconoscere i sintomi del virus, bisogna fare attenzione alla presenza di tosse secca e costante.
Ma soprattutto bisogna capire se si è in presenza di una difficoltà a livello di respirazione e di un incremento della frequenza, poiché tutto questo può rappresentare un segnale inequivocabile della presenza del virus.
Se vostro figlio si rifiuta anche di mangiare, significa che la malattia sta andando avanti e per questo bisogna trasportarlo in ospedale e capire se c’è la necessità di un ricovero immediato. Infine gli esperti dicono che bisogna stare molto attenti che i bimbi non abbiano contatti con persone che presentano delle infezioni a livello respiratorio.
Anche Orfeo, membro del comitato scientifico di ASM che da tempo parla di prevenzione si raccomanda circa questo punto per prevenire problemi e lunghe attese in ospedale.
Attese che sono già abbastanza asfissianti e che sicuramente rendono tutto più complicato.