Osteopata accusato di violenza sessuale: l’uomo sembra essere a processo dopo essere stato accusato da una sua paziente. Ecco i dettagli dell’accaduto.
L’accusato ha palpeggiato e baciato una sua paziente, mentre era in visita da lui. Un increscioso accadimento che si è verificato nella città di Brescia. L’uomo ora è a processo. il professionista ha ricevuto l’accusa da parte di una sua paziente di 48 anni. L’accusa è estremamente grave, visto che si tratta di violenza sessuale nei confronti di una sua paziente.
Osteopata accusato di violenza sessuale: il video della violenza
Come accennato nelle righe precedenti si parla di un caso di violenza sessuale ai danni di una paziente e dunque di un osteopata accusato di violenza.
La vittima è riuscita a smascherare il suo aggressore, accusato di violenza sessuale dalla 48enne, grazie al video che ha deciso di girare durante la sua ultima seduta.
Difatti la paziente si era precedentemente accordata con suo marito, per attivare la registrazione di un video tramite il suo cellulare nascosto internamente alla sua borsa. Un video che ha lasciato tutti increduli, nel momento in cui è stato mostrato nell’aula del tribunale.
Le immagini della registrazione mostrano la donna nello studio dell’osteopata nonché massofisioterapista, che ora è processato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di questa sua paziente.
Osteopata accusato di violenza sessuale: l’accordo tra la donna e il marito
Insomma grazie a quest’accordo si è riusciti a portare in rilievo la verità. La donna, come detto, si era accordata col marito presente in auto fuori allo studio.
Quando la 48enne gli ha dato il via, è iniziata la trappola mediante una videochiamata effettuata con Whatsapp.
È stato proprio attraverso questo mezzo che si è potuto provare ciò che ha fatto l’accusato di 52 anni. Difatti le scene mostrano il professionista che inizia a effettuare delle manipolazioni sul corpo della paziente. Prima di tutto comincia a gesticolare più volte e in diversi modi, toccando il seno della 48enne in vari punti.
Dopodiché ha continuato con un ulteriore approccio tramite baci inizialmente sul collo della paziente e poi sulla bocca.
Malgrado la testimonianza chiara e precisa costituita dal video, l’osteopata tramite il suo difensore Nicolò Meazza di Milano, continua a dichiararsi innocente. Negando fermamente di aver fatto ciò di cui è accusato dalla donna 48enne.
Difatti l’uomo non solo ha detto di non averla mai baciata né di averle toccato il seno, ma ha pure aggiunto di non aver mai fatto scivolare le mani sulle parti basse intime della donna.
Nella giornata di ieri è avvenuta l’udienza dinanzi al tribunale collegiale, con la presenza del Pm Paolo Mandurino.
Il racconto dell’intera vicenda: altri dettagli importanti
Prima di tutto questo però sembra sia successo ben altro. Tutto è infatti iniziato nel 2018, quando la vittima iniziò ad avere delle problematiche nella zona cervicale.
Quindi decise di rivolgersi alla fine di giugno all’osteopata, recandosi nel suo studio col padre per effettuare la prima visita.
A quel punto la donna non fece altro che spiegare i problemi che stava riscontrando per via dei dolori alla cervicale.
La prima seduta durò meno di un’ora e la donna è rimasta sdraiata sul lettino, indossando unicamente la biancheria intima. Il professionista iniziò con i suoi massaggi sulle gambe, sul collo, sulle spalle e sull’addome della paziente.
Nel corso del secondo appuntamento la donna si recò allo studio sempre insieme al padre, il quale l’ha aspettata all’esterno durante la seduta.
Un appuntamento che si è verificato il 3 luglio e che al principio è iniziato con le medesime manovre svolte durante la prima seduta.
Ma stavolta l’osteopata, a un certo punto, ha chiesto alla donna di mettersi seduta e si è messo alle sue spalle. Da lì ha cominciato a porre le mani sotto al seno della donna, per poi passarle sui fianchi.
In seguito a quell’episodio la donna uscì dallo studio profondamente turbata, a causa di ciò che le era successo.
Infatti poi in macchina confidò tutto al padre.
È a questo punto che scatta la trappola nei confronti del professionista, nel corso della terza seduta. Ecco che infatti la 48enne decide di sporgere finalmente la sua denuncia facendo scattare quindi le indagini.
La violenza nei confronti della paziente
In base a quello che abbiamo riportato è chiaro che non fosse la prima volta e che la donna aveva giù subito violenza.
Durante la visita del 3 luglio, l’accusato avrebbe iniziato le sue manovre sul corpo della paziente, con lo scopo di toccarle le parti intime e di baciarla.
Infatti avrebbe cominciato col massaggio alle spalle, continuando afferrandole le mani per portargliele dietro alla schiena. Poi ha avvicinato molto di più il suo corpo a quello della paziente, per metterla così in contatto con le sue parti intime.
Mentre ansimava baciandole il collo, ha iniziato a toccarle il seno, sostenendo che erano manovre che l’avrebbero aiutata a distendere la muscolatura attinente la cervicale.
Tutto questo ha portato la donna a raccontare tutto ed è stata proprio questa la sua salvezza. Averne parlato e aver chiesto aiuto.
Il 20 luglio insieme a lei c’erano anche il padre, il marito e il suocero pronti per far scattare il piano utile per intrappolare l’osteopata.
Eseguendo il video registrato attraverso la videochiamata fatta col marito, la donna è riuscita ad accusare il professionista mostrando quella che rappresentava una vera e propria prova dell’approccio sessuale fatto dall’osteopata nei suoi confronti: il video con le sue inequivocabili immagini.
Un video che è stato mostrato, ovviamente, durante l’udienza di ieri 22 marzo. Ora non si dovrà fare altro che attendere la prossima udienza, prevista per il 3 di maggio, per sapere come andrà a finire.
A prescindere da questo, la storia appena raccontata mette in rilievo un aspetto di fondamentale importanza: in situazioni come queste è importante parlare per farsi aiutare. Solo in tal modo si può mettere un freno a tutto questo e soprattutto si può evitare che anche altre persone ne diventino vittime a loro volta. Chiedere aiuto è segno di forza e non di debolezza e questo non bisogna mai dimenticarlo. Per se stessi e per gli altri.