Palazzo Te è una delle opere architettoniche più rappresentative della città di Mantova, una meta obbligata per chi si trova a visitarla.
Si tratta di uno dei palazzi più rappresentativi tra le opere realizzate dall’architetto Giulio Romano. Lo progettò su commissione del Duca Federico II Gonzaga, in onore dell’amante Isabella Boschetti.
I signori di Mantova avevano la loro sede principale al Palazzo Ducale e la villa aveva lo scopo di servire per le feste, i ricevimenti e lo svago. Inoltre, era anche il luogo per l’addestramento dei cavalli di Corte Gonzaga.
Fu costruito tra il 1525 ed il 1534. All’interno della struttura vi sono delle mura appartenenti ad un edificio più antico, un tempo una scuderia appartenente al casato nobiliare. La pianta del palazzo è un quadrilatero, con all’interno una corte della stessa forma.
Una pianta tipica dell’antica domus romana dove tutto si articola intorno allo spazio centrale adibito a cortile. Le Fruttiere e l’Esedra sono successive, risalgono al 1600. L’ala posta a nord, quella verso i giardini, sorge sull’antica struttura precedente.
Le stanze interne più note sono: la Sala dei Cavalli, la più grande di tutte, studiata per accogliere innumerevoli ospiti durante le feste ed i balli. La Sala dei Giganti, affrescata con dipinti riguardanti la Caduta dei Giganti.
E la Camera di Amore e Psiche con gli episodi del mito descritti nei lacunari del soffitto e nelle lunette delle pareti. destinata invece ai banchetti. Oltre a queste vi sono innumerevoli stanze a tema, ognuna con il proprio.
Le prime erano quelle abitate da Isabella Boschetti, e comprendevano la Camera delle Metamorfosi, adornata da affreschi con scene mitologiche. La Camera delle Imprese, dove sono dipinte 14 imprese dei Gonzaga sopra a scudi retti da putti.
La Camera di Sole e Luna, con il carro portato da Apollo al centro di una volta, attorniato da 192 lacunari in stucco. La Loggia delle Muse, invece, portava nell’appartamento di Federico II che comprende la suddetta Sala dei Cavalli, sulle cui mura vi erano i destrieri.
Inoltre, a bassorilievo ci sono le Fatiche di Ercole con delle statue in nicchie. Lungo le pareti vi è una descrizione sulla motivazione della costruzione di Palazzo Te, del duca:
“per l’onesto ozio e ritemprare l’animo nella tranquillità.”
Proseguendo si entra nella Camera dei Venti con visi che soffiano, la Camera delle Aquile, con quattro rapaci posti negli angoli. E’la più piccola della villa ed era utilizzata da Federico II come camera da letto.
Palazzo Te, oggi, ospita periodicamente mostre d’arte. Nel Museo Civico si trovano quattro collezioni: Raccolta Egizia Giuseppe Acerbi, Sezione Gonzaghesca, Donazione Arnoldo Mondadori.
Infine la Collezione Mesopotamica Ugo Sissa. I biglietti sono acquistabili online o all’ingresso e includono anche l’accesso agli altri due musei civici MACA e Tempio Alberti.