Nel 2023 la pensione sarà anticipata a 64 anni di età se si è in possesso di un determinato numero di contributi versati. Le novità in arrivo sono tante, vediamole insieme.
Il tema delle pensioni non smette mai di stare al centro dell’attenzione nelle questioni economiche statali. Si tratta di una tematica molto discussa e soggetta a continue modifiche e novità. Nel 2023 le novità in arrivo saranno molte, questo perché la situazione economica si modifica continuamente, e con lei deve modificarsi tutto il resto.
Ci troviamo in un momento molto particolare in Italia: stiamo affrontando una delle crisi peggiori mai registrate. A contribuire è la forte inflazione, il carovita, i prezzi delle bollette di luce e di gas. Ma non solo, l’aumento ha coinvolto anche beni alimentari. Fare la spesa al supermercato è diventato molto più costoso del normale. Tutte le nuove decisioni che lo Stato deve prendere per i cittadini devono essere mirate al sostegno delle categorie più deboli soprattutto. Potrebbe registrarsi un cambiamento radicale in fatto di pensioni anticipate, un cambiamento molto vantaggioso. Vediamo quali sono tutti i possibili cambiamenti e le prerogative dell’Inps.
La Quota 41
La Quota 41 la conosciamo tutti: è una misura già in vigore nel sistema pensionistico italiano. Questa è una misura che prevede la pensione per tutti coloro che hanno compiuto i 64 anni di età e che nella loro carriera abbiano versato almeno 41 anni di contributi. Da questa informazione è facile evincere che non si tratta di una misura applicabile a tutti.
Per rientrare in questa categoria bisogna aver intrapreso molto presto una carriera lavorativa. Bisogna aver versato contributi a partire dai 19 anni di età. I tempi però cambiano, e per come va il Paese oggi è quasi impossibile trovare un lavoro che garantisca pieni diritti e la possibilità di versare contributi. La maggior parte dei lavori offerti, specie se si è così giovani, sono a nero, e dunque non è possibile dichiarare le entrate e tanto meno versare contributi.
Proprio per questo motivo arriverà forse un’importante modifica di Quota 41. Se prima era una pensione per i precoci, ora può diventare una pensione per tutti. Non si sa se verrà mai applicata questa nuova norma, ma c’è chi la promette (la Lega).
Retributivi e contributivi
La pensione anticipata a 64 anni, quella contributiva, diventerà probabilmente utile anche a chi ha versato contributi nell’ordinamento retributivo. Al giorno d’oggi può andare in pensione all’età di 64 anni chi ha alle spalle venti anni di contributi versati. La condizione è quella di non aver versato nulla prima del 01/01/96, dunque è per coloro che a dicembre del 1995 erano ancora privi di carriera lavorativa. Si tratta della pensione anticipata contributiva e potrebbe essere estesa anche ai retributivi.
Le rivoluzioni del 2023
La possibilità di andare in pensione a 64 anni di età con vent’anni di contributi versati, potrebbe essere estesa a tutti indistintamente se vengano rispettati o meno i requisiti di contribuzione. Con questa misura verrebbe meno la condizione della pensione pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Comunque sia il 2023 ha in serbo importanti novità, e se non dovessero entrare in vigore nuove norme, si allargherebbero comunque quelle già esistenti. Si allargherebbero andando a interessare anche coloro rimasti esclusi da molte misure estremamente selettive come la Quota 41 e la Quota 102. Sperando possano introdurre novità vantaggiose per tutti, vi consigliamo di rimanere aggiornati su questo tema visitando il sito web ufficiale dell’Inps.