Pensioni, batosta dall’INPS: 700 euro in meno per i nati in questi anni

Come cambierà la situazione delle pensioni? Le previsioni non sono incoraggianti. Vediamo insieme quali sono le statistiche secondo l’Inps.

Pensione soldi in meno
Pensione soldi in meno – imilanesi.Nanopress.ir

L’Inps sta iniziando a preoccuparsi per il destino di molti italiani: le prospettive legate alle future pensioni non sono per niente rosee. Questo è uno studio che pone l’accento sul futuro di coloro che hanno attualmente quaranta anni e che ancora sono lavoratori attivi.

Come saranno le pensioni dei quarantenni di oggi?

L’argomento pensioni ultimamente è un tasto dolente. Le certezze sono sempre più vacillanti, le sicurezze per un futuro retribuito a dovere stanno scomparendo. Gli amministratori Inps e i politici riscontrano problematicità in quest’ambito: devono trovare un punto di incontro per le diverse realtà che rivelano differenti opinioni.

Quest’anno i livelli di occupazione sembrano essere tornati uguali all’anno 2019. Un’ottima notizia, se non fosse per la discrepanza che resta comunque tra le ore di lavoro prestate. Infatti, nonostante questo traguardo, nel 2019 le ore lavorative prestate erano decisamente superiori. Si tratta di una discrepanza che, inevitabilmente, avrà effetti a lungo termine. 

Il divario tra i più anziani e i più giovani non è poco: ammonta a 19.000 euro annui, 1600 euro mensili. In ogni caso, la situazione è abbastanza tragica anche adesso: una percentuale altissima di pensionati, circa il 40%, possiede un reddito molto inferiore ai dodicimila euro.

Previsioni per il futuro delle pensioni
Previsioni per il futuro delle pensioni – Imilanesi.it

La situazione delle donne risulta essere ancora più difficile. In media la loro pensione è il 37% inferiore a quella di un uomo, una discrepanza che lascia senza parole.

Le conseguenze per le pensioni dei nati negli anni ’80

Sarà possibile andare in pensione ricevendo il tipo di pensione contributivo, cioè quella maturata tramite il pagamento autonomo dei contributi. Il problema però è che con questi lavori sempre meno stabili il montante contributivo sarà sempre più ridotto. Sarà sempre più difficile riuscire a versarsi dei contributi per garantirsi un ritorno in futuro.

La prima e diretta conseguenza di questa situazione è che i nati negli anni ottanta dovranno lavorare mediamente 3 anni in più rispetto ai nati negli anni sessanta. Ad avere le pensioni più povere in assoluto, secondo le statistiche, sarà la generazione x. Sono studi e statistiche che l’Inps spera di poter smentire un giorno, ma le speranze di un possibile miglioramento per le prospettive future di questa generazione, sono purtroppo molto basse.

Pensione
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