Pensioni minime, nessun aumento a maggio: ecco quando scatteranno

Pensioni minime, a maggio i pensionati non ancora ricevuto nessun aumento, il che fa scaturire le più grandi e aspre polemiche.

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inps- iMilanesi.Nanopress.it

L’aumento delle pensioni è in programma ormai da anni. Forza Italia ne parla da quando Silvio Berlusconi era ancora in carica, tanto da essere diventato un suo forte cavallo di battaglia.

Purtroppo però, ancora adesso non è cambiato nulla. La legge che aumenta gli assegni che hanno gli importi più bassi è entrata in vigore ormai da parecchio tempo, ma gli effetti nelle tasche degli italiani non si vedono ancora.

Dopo 5 mesi, nessun pensionato ha ricevuto gli aumenti promessi

Per la quinta volta, da gennaio ad oggi le pensioni minime rimangono inalterate, nessun aumento nelle tasche dei pensionati che non riescono ad arrivare ai 600 euro mensili che certamente adesso farebbero comodo a tutti. A fine 2022 si parlava tanto dell’aumento delle pensioni minime con la legge di bilancio che avrebbe fatto arrivare le pensioni base almeno a €600, per poi giungere alla cifra tonda tonda di €1000. Eppure ancora questo rimane un sogno ad occhi aperti molto lontano.

Ecco come e perché si arriva a 600 euro per le pensioni minime

Molti, diffidenti anche a causa dei ritardi che si stanno verificando da tempo ormai, si chiedono come si fa ad arrivare a €600 di pensione e da dove arrivino questi soldi. Il meccanismo è abbastanza semplice. Gli assegni inferiori oppure uguali al trattamento minimo dell’INPS vengono interessati da un aumento dell’1,5%, che per i beneficiari che hanno più di 75 anni diventa 6,4%.

meloni
meloni- iMilanesi.Nanopress.it

Di conseguenza chi percepisce l’importo minimo, ma si trova nella fascia di età indicata, raggiunge i 600 facilmente perché si va da 563 euro a 599,82 euro. Nel 2024, si cancella il precedente aumento e se ne applica un altro da 2,7% che riguarda tutti i pensionati delle varie.  L’anno dopo purtroppo però si ritorna di nuovo al punto di partenza e le maggiorazioni cadono una dietro l’altra.

Aumenti provvisori che nel 2025 spariranno

Ovviamente si tratta quindi di aumenti provvisori che rientrano nel 2025, ma che per adesso possono rappresentare un grandioso aiuto soprattutto per coloro che si trovano in difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Ma una seconda domanda sorge spontanea. Se è già tutto pronto da dicembre 2022, perché nulla di tutto ciò si è realizzato fino ad ora?

Il problema è la fretta con cui la norma è stata redatta. Perché la platea di pensionati non è stata circoscritta. Quindi al momento conta più di 2 milioni di persone. Il che è un grosso problema per i fondi che l’Italia ha a disposizione. Non bastano per pagare tutti coloro che hanno diritto all’aumento della pensione minima. Di conseguenza probabilmente si penserà di inserire una soglia di reddito complessivo oltre il quale non bisogna andare. Il tutto per restringere più possibile la cerchia dei beneficiari.

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