Pensioni, quanto perderanno i dipendenti pubblici con la manovra Meloni

 Ci sono novità sul fronte pensioni che riguardano i dipendenti pubblici e le notizie, purtroppo, non sono positive.

Governo Meloni
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A partire dal 2024 per numerosi dipendenti pubblici le pensioni saranno più basse. Chi, infatti, andrà in pensione con 15 anni di contributi avendo iniziato a lavorare dopo il 1981 subirà dei tagli notevoli.

In questa manovra è stato deciso di ridurre la possibilità di anticipare la pensione restringendo e penalizzando, ma ha anche fissato un nuovo modo di calcolare gli assegni per alcune categorie in particolare.

Dal 1996 il metodo per calcolare gli assegni pensionistici era quello contributivo, cioè si basavano sui contributi versati. Quindi non retributivo, che si basava, cioè, sugli ultimi stipendi ricevuti prima del pensionamento.

Questo cambio di calcolo ha portato sicuramente a pensioni più basse, però, ha anche reso il sistema pensionistico più sostenibile. Dal 2024 ci sarà un’ulteriore cambio e il calcolo dipenderà anche dagli anni lavorativi.

Tagli sulle pensioni dei dipendenti pubblici

Chi infatti ha lavorato meno di 15 anni nel periodo retributivo, cioè ha iniziato a versare contributi dopo il 1981, avrà una pensione più bassa. Le categorie interessate per questi tagli sono i dipendenti pubblici.

Un taglio che non farà piacere alle categorie interessate tanto è vero che il personale sanitario in particolare i medici ha già deciso di scioperare in accordo con alcune sigle sindacali.

Cgil da parte sua, infatti, ha già fornito alcuni numeri per dare un’idea ai lavoratori delle possibili perdite che verranno da questa modifica. Per chi ha uno stipendio lordo annuale di 50mila euro, potrebbe perdere fino a 7mila euro all’anno.

Per chi percepisce 30mila euro all’anno lordi, la perdita scende a 5mila euro.  Alcuni dipendenti pubblici potrebbero ritrovarsi addirittura con 15mila euro di pensione in meno all’anno. Anche la UIL ha pubblicato le sue stime.

Soldi
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Nel caso di un insegnante con 14 anni di lavoro, andrebbe a perdere 136 euro all’anno, ma se avesse lavorato solo 5 anni, allora ne perderebbe 3800. Un medico che ha iniziato a lavorare nel 1991 potrebbe arrivare a perdere 12mila euro di pensione all’anno.

Nel caso in cui avesse versato 14 anni di contributi entro il 1996, allora avrebbe una perdita più ridotta di soli 639 euro all’anno. Ed ancora, un infermiere con pochi anni di contributi prima del 1996 perderebbe all’incirca 300 euro all’anno.

Fino a 1.300 euro in meno al mese per i dirigenti

Ne perderebbe, invece, 4000 se ha iniziato a lavorare nel 1982. E così anche per un impiegato amministrativo. Questo può arrivare a perdere 125 euro, ma anche 3.200 euro di pensione all’anno.

Chi ci perde di più sono i dirigenti. Infatti con 5 anni di contributi versati prima del 1996 andrebbero a perdere 800 euro all’anno di pensione. Ma con 14 anni di contributi la pensione verrebbe tagliata di 15.500 euro all’anno cioè quasi 1.300 euro lordi in meno al mese.

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