Per i nati fino a questi anni basteranno solo 63 anni di età per andare in pensione

Da quest’anno in poi, le regole per andare in pensione cambiano in maniera consistente, per cui molti da adesso potranno anche andare in pensione prima.

In pensione a 63 anni
In pensione a 63 anni -imilanesi.nanopress.it

Ci saranno per esempio coloro che non appena compiuti i 65 anni di età, nel 2023, si ritroveranno a dover prendere una decisione ben precisa: raggiungere i 67 anni e quindi attendere per altri due anni per godere di un assegno molto più alto, oppure accontentarsi del minimo.

Questa possibilità viene data direttamente dall’INPS ai lavoratori, proposta come ammortizzatore sociale ed è una possibilità da non perdere. Ad ogni modo si tratta di due vie utili, una per un motivo e l’altra per altri motivi ancora, la scelta dipende dalle proprie esigenze e dalle aspettative di ognuno di noi.

Pensione anticipata, quali sono le opzioni

Il caso comune oggi, è avere 65 anni e non aver maturato il diritto alla pensione anticipata. Molti lavoratori maturano 36 anni di contributi nel 2023, al compimento dei 65 anni di età. In questo caso è giusto sapere che si ha diritto alla pensione con l’Ape sociale. Si aprono le porte alla pensione sociale, con 36 anni di versamenti e con una carriera lavorativa importante alle spalle.

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Chi rientra in questa categoria non deve risolvere problemi e non ha limiti di alcun tipo, deve soltanto scegliere il da farsi per il futuro. Poi ci sono alcuni casi in cui possono bastare semplicemente trent’anni di contributi. Il discorso vale per i lavori gravosi, per gli invalidi e per i caregiver.

In questi tre casi l’ape accetta una carriera più corta. Mentre per quanto riguarda i lavoratori che vengono licenziati dai datori, per qualsiasi motivo non specificato, se a gennaio 2023 questi lavoratori hanno già compiuto 65 anni ed hanno a disposizione 36 anni di contributi hanno il diritto di scegliere di andare in pre-pensionamento con l’Ape sociale oppure godere della disoccupazione.

Pensione anticipata s 63 anni: i dettagli

Nel caso della pensione anticipata fino a 67 anni, o si viene licenziati per godere della possibilità dell’ammortizzatore sociale, oppure se si viene licenziati dopo quattro anni di servizio si può godere di due anni di indennità. Una persona di 65 anni per esempio può godere dell’Ape sociale senza ricorrere a questi escamotage.

Bastano 63 anni di età con 30 oppure 36 anni di contributi, per godere dell’anticipo pensionistico dell’INPS. A 65 anni un lavoratore può anche scegliere di sfruttare l’ape o la naspi per intero. Nel caso della naspi, si devono fare i conti con l’assegno al 75%, nel caso dell’Ape invece si può ottenere una pensione in misura dei contributi pagati nel corso degli anni.

Pensione anticipata
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Secondo le ultime decisioni prese dal Governo, si può accedere all’opzione della pensione anticipata con 63 anni e 7 mesi di età e 20 anni di contributi accumulati soltanto accettando l’assegno di 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale che corrisponde a 1310,71 euro. Ma, c’è un ma, che non può essere assolutamente tralasciato: i 20 anni di contributi devono essere stati versati a partire dal 1° gennaio 1996.

Riforma Fornero, ecco cosa succede se si va in pensione diversi anni prima del dovuto

Secondo la Riforma Fornero coloro che richiedono la pensione anticipata sono costretti ad accettare delle gravose penalizzazioni sull’assegno previdenziale. Stiamo parlando del –1% per ogni anno di anticipo entro due anni al massimo rispetto a quelli che sono i requisiti fondamentali per la pensione di vecchiaia e poi -2% per tutti gli anni aggiuntivi ai primi due.

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Insomma coloro che vorrebbero andare in pensione già adesso, pur non rientrando negli standard stabiliti devono valutare ed evitare di prendere decisioni affrettate.

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