Questa operazione va eseguita alla svelta per non rischiare di ritrovarsi senza più un euro sul conto corrente.
Uno degli incubi principali di coloro che hanno deciso di aprire un conto corrente in banca è senza dubbio quello di veder sparire dalla sera alla mattina tutti i propri risparmi. Purtroppo è uno scenario non impossibile, dato che i sistemi bancari sono spesso presi di mira dai malintenzionati e dagli hacker che cercano sempre di rubare le credenziali degli utenti per saccheggiare i conti. Anche per questo motivo la maggior parte dei clienti non si fida più di nessuna comunicazione online. In tanti preferiscono cancellare qualsiasi mail ricevuta per non rischiare di incappare nel cosiddetto ‘fishing’.
Occhio al conto corrente, si rischia il patatrac: ecco perché
Tuttavia, a volte è davvero la propria banca a inviare comunicazioni importanti, che andrebbero lette con una certa urgenza. Se invece cancelliamo subito le mail ci dimentichiamo di leggere le lettere della banca, le conseguenze possono essere tutt’altro che banali. In alcuni casi, infatti, trascurare le comunicazioni della banca può portare alla perdita di una bella somma di denaro. Ma quali sono le situazioni a cui bisogna prestare maggiore attenzione?
Ad esempio, qualsiasi cliente potrebbe avere un conto o un libretto aperto che non gestisce più ormai da diversi anni. All’interno di questo conto o di questo libretto possono esserci diversi soldi e arriva sempre un momento dove si cerca di recuperare questo denaro, in modo da poterne usufruire. Tuttavia, se su questi conti non avvengono operazioni da un decennio ecco che diventano ‘dormienti’: ma cosa vuol dire esattamente?
I conti ‘dormienti’ sono proprio quelli dove non avviene alcun movimento da parte del titolare o da chi ha la delega. I conti ‘dormienti’ sono molti di più di ciò che siamo portati a immaginare: basti pensare che nel 2006 la Legge Finanziaria approvata dal governo introdusse addirittura un fondo dove far confluire tutte le somme dei conti correnti su cui non avveniva ormai da molto tempo alcuna movimentazione. Ma a cosa serve questo fondo? L’obiettivo era quello di realizzare uno strumento con cui garantire una sorta di risarcimento a tutti quei risparmiatori che erano rimasti vittime di una frode e che non avrebbero ottenuto indennizzi in nessun altro modo.
I conti correnti ‘dormienti’: come recuperare i soldi
La banca è tenuta ad avvisare i titolari dei conti inviando una raccomandata a/r all’indirizzo inserito all’avvio del rapporto. Da quel momento in poi il cliente ha 180 giorni di tempo per tenere in vita il conto ed evitare che il denaro confluisca nel Fondo. Come fare? Ad esempio è possibile effettuare un prelievo, oppure un versamento, o magari semplicemente inviare una comunicazione alla banca dove si fa presente l’intenzione di voler proseguire il rapporto.
Se non arriva alcuna comunicazione in tal senso, i soldi finiranno nel Fondo citato in precedenza. Tuttavia, entro 10 anni da quando confluiscono nel Fondo i clienti possono comunque richiedere indietro queste somme provvedendo ad inviare un’apposita domanda alla Consap, la società di gestione fondi controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Passati i 10 anni non sarà più possibile recuperare il denaro.