Un gruppo di cacciatori è riuscito per la prima volta a catturare un pitone birmano di ben 5 metri di lunghezza. Ecco perchè si è reso necessario.
Il fatto si è svolto nel sud della Florida, dove alcuni cacciatori di serpenti sono riusciti a catturare un esemplare di pitone birmano lungo più di 5 metri. Risulta essere tra i serpenti più grandi mai presi.
Il pitone birmano lungo 5 metri
Il pitone birmano è una specie di serpente di grandi dimensioni, appartenente alla famiglia Pythonidae. Risulta essere una delle più grandi specie di serpenti esistenti .Vive principalmente nella foresta pluviale del sud-est asiatico e si nutre di mammiferi, uccelli e rettili. É molto importante per l’ecosistema, poiché è un importante predatore di mammiferi, uccelli, rettili e altri piccoli animali. La sua presenza può aiutare a mantenere l’equilibrio naturale all’interno della foresta pluviale. Il pitone birmano è una specie di serpente diurno, che si nasconde durante la notte.
Nonostante le sue dimensioni, è una specie di serpente molto docile e non aggressiva, che può essere addomesticata facilmente. Tuttavia, può diventare aggressivo se viene provocato o se si sente minacciato. É infatti molto diffuso come animale domestico in America.
Il pitone birmano è un serpente molto resistente, che può vivere fino a 20 anni in cattività. Di solito, i maschi sono più grandi delle femmine e possono raggiungere una lunghezza massima di 4,5 metri. Questa razza è una specie protetta, e la sua cattura e il suo commercio sono proibiti in molti paesi. Il pitone birmano è anche una specie di serpente molto apprezzata dagli amanti dei rettili, poiché è molto docile e facile da addomesticare.
I dettagli della cattura
Purtroppo così come è diffusa la detenzione di simili animali, è altrettanto frequente il loro abbandono. Spesso gli specialisti si trovano quindi a dover intervenire per recuperare rettili che si trovano in habitat nei quali non dovrebbero assolutamente essere, perché potrebbero mettere a repentaglio la loro vita o alterare l’ecosistema.
Recuperare l’esemplare non è stata una procedura semplice. Si sono rese necessarie attrezzature specifiche per la cattura del serpente e il tutto è durato diverse ore. L’animale, una volta carrurato, è stato trasferito in un centro di recupero per animali selvatici, dove è stato sottoposto a visite veterinarie. Successivamente seguirà una riabilitazione per poi essere rilasciato in natura.
Ma perché si è resa necessaria la sua cattura? Questo tipo di serpente, così come molti alti animali, è una specie invasiva, che se non controllata può mettere in difficoltà l’ecosistema della fauna selvatica. Alcune specie di animali e rettili richiedono quindi dei controlli accurati per evitarne la diffusione eccessiva.
Inoltre la protezione della fauna selvatica è un altro fattore da considerare. Sono sempre di più infatti le specie minacciate dalla mano dell’uomo che rischiano di estinguersi.
L’obiettivo primario è quindi quello di mantenere un equilibrio tra le specie e la biodiversità, cercando di tutelare il più possibile il naturale ecosistema e tutte le specie animali, in particolare quelle esotiche, negli ultimi anni diventate bersagli di bracconieri e di commerci illegali sia di animali vivi che della loro pelle.