Attualmente c’è una categoria di pensionati a rischio: potrebbero perdere il diritto all’assegno previdenziale. Vediamo di chi si tratta e per quale motivo rischiano grosso.
Uno dei temi più scottanti degli ultimi tempi nel nostro Paese è, senza ombra di dubbio, il Reddito di Cittadinanza. Si è discusso a lungo sull’erogazione di questo sussidio a favore delle categorie di cittadini meno stabili economicamente. Con il Governo Meloni è certo che questa sia una misura destinata a cambiare viste le numerose problematiche che ne sono derivate. Sono tanti i cittadini ad aver raggirato le regole e ad aver percepito illecitamente il Reddito di Cittadinanza.
Lo scopo di Giorgia Meloni è quello di modificare radicalmente le modalità e i requisiti di erogazione di questo sussidio. La volontà è trasformare del tutto la misura e sostituirla con un’altra completamente nuova e ridefinita. Con grande probabilità il rinnovo consisterà nel fissare nuovi limiti per accedere all’assegno e una sensibile riduzione del numero di beneficiari. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà.
Come si trasforma il Reddito di Cittadinanza
La prima misura in assoluto riguarda la modifica dei requisiti per ottenere l’assegno. Infatti, da ora in poi si verificherà un sensibile abbassamento del reddito annuo per beneficiarne.
Se prima l’ISEE ammontava a circa 9360 euro per ottenere il Reddito, adesso si abbassa a 7200 euro. L’assegno di base ammonta a 500 euro per i nuclei familiari che includano almeno un minore, un disabile o un anziano over 60. Per tutti gli altri nuclei che non includano minori, disabili o anziani l’assegno è di 375 euro mensili.
Cambierà anche la durata di questo sussidio economico: si potrà recepire per non più di 12 mesi. Il Reddito di Cittadinanza attualmente non è il solo sussidio economico offerto dallo Stato, infatti è affiancato dalla Pensione di Cittadinanza. Adesso vediamo insieme i cambiamenti che coinvolgeranno anche quest’altra misura.
Pensionati a rischio
La Pensione di Cittadinanza è un tipo di sussidio economico paragonabile al Reddito di Cittadinanza, con alcune importanti differenze.
Ne usufruiscono, infatti, i nuclei familiari che includono pensionati di oltre 67 anni di età e non solo, anche i nuclei familiari con almeno un disabile e un altro componente che abbia compiuto più di 67 anni. Attualmente a beneficiare di questa formula sono quasi 120 mila famiglie e, in media, recepiscono un importo mensile di 308 euro.
Il destino della Pensione di Cittadinanza è ormai segnato: il primo gennaio del 2024 sarà completamente abolito. Inoltre ancora non sono pervenute notizie su misure sostitutive a questa. L’ipotesi più accreditata è che subirà una fusione con la prestazione nuova, ovvero la Misura inclusione attiva.
Il risultato purtroppo, in tal caso, sarà un netto peggioramento per condizioni economiche degli anziani, anche quelli monoreddito. Attualmente un anziano può ricevere, tramite Pensione di Cittadinanza, un massimo di 630 euro al mese. Una cifra non proprio generosa ma che può variare in base ad alcuni fattori.
La cifra di 630 euro infatti può esser diversa se due anziani con oltre 67 anni di età percepiscono 756 euro mensili: questa somma cambia in base ai redditi percepiti. Inoltre dall’importo annuo, ovvero il PdC, si deve sottrarre il complessivo reddito del nucleo familiare.
Un over 67 che vive da solo può ricevere 400 euro circa di Pensione di Cittadinanza con l’aggiunta di 200 euro di PdC e non solo. Può ricevere anche un rimborso per le spese di affitto di circa 150 euro quando necessario.
Il vero cambiamento sarà provocato dall’introduzione della Mia: si abbasseranno gli importi della Pensione di Cittadinanza da 630 euro a 500 euro.