Reddito di cittadinanza verso il taglio, rischiano questi percettori: la lista

Alcune fonti riferiscono che Giorgia Meloni avrebbe intenzione di togliere il Reddito di cittadinanza. Ecco chi sono le persone che rischiano di perderlo.

Reddito di cittadinanza
Niente più reddito di cittadinanza – Imilanesi.Nanopress.it

Se ne era parlato molto già in ambito di campagna elettorale e quanto promesso potrebbe farsi concreto.
Un recente rapporto Anpal ha stimato che circa la metà dei percettori del Reddito di cittadinanza sarebbero nelle condizioni fisiche per trovare tranquillamente un lavoro.

Reddito di cittadinanza tra le polemiche e verità

Per alcuni partiti ma anche per una buona parte dell’opinione pubblica, il Reddito di cittadinanza si dice che non è una misura adatta a un paese come l’Italia. Molte persone si crede preferiscano percepire un sussidio gratuito piuttosto che andare a lavorare per 8 o 10 ore al giorno e ricevere pochi Euro in più. Il discorso è più che ampio e finisce per essere un cane che si morde la coda. Il lavoro offerto potrebbe poi considerarsi non adeguatamente retribuito, i contratti se previsti sono a breve termine e le condizioni di lavoro sono particolari.

reddito cittadinanza a rischio
Reddito di cittadinanza a rischio – imilanesi.nanopress.it

Altra nota dolente riguarda il lavoro in nero.
Più e più volte si è sentito parlare dei “furbetti del Reddito di cittadinanza“, ovvero persone che pur percependo il sussidio da parte dello stato svolgevano contemporaneamente lavori pagati in nero, creando oltre al problema dell’evasione anche quello di truffa ai danni dello Stato.
In sostanza, per molti il Reddito di cittadinanza è servito a molti come occasione per non lavorare e percepire comunque un guadagno mensile, se non raddoppiarlo appunto lavorando in nero.

La stessa Giorgia Meloni definisce il Reddito di cittadinanza come una sconfitta per chi avrebbe potuto fare la sua parte per il Paese ma soprattutto per la propria famiglia.

Il Reddito di cittadinanza è a rischio?

Il nuovo Governo non ha mai fatto mistero di voler abolire il Reddito di Cittadinanza e il suo programma ufficiale non lascia spazio a libere interpretazioni.
Fratelli d’Italia è intenzionato ad abolire il Reddito di cittadinanza per introdurre un mezzo utile a tutelare i cittadini che non hanno reddito. Saranno oggetto di tutela i soggetti fragili e coloro che sono fisicamente impossibilitati a lavorare o che non possono trovare un’occupazione adeguata alla loro condizione. Ne sono un esempio le persone disabili, gli over 60 non ancora idonei alla pensione e i nuclei familiari con figli a carico. Per la Meloni tutti coloro che non appartengono alle sopra citate categorie non sarebbero idonei al Reddito di cittadinanza e si deve provvedere in modo da consentire loro di trovare un’occupazione. Il discorso è stato chiaramente espresso in Aula e verbalizzato nei giorni scorsi.

Categorie escluse dal Reddito di cittadinanza
Categorie escluse dal Reddito di cittadinanza – imilanesi.nanopress.it

É ovvio quindi che il Reddito di cittadinanza sparirà solo per come lo conosciamo ad oggi. Infatti non saranno negati aiuti e assistenze da parte dello Stato ai pensionati che ne avessero bisogno o agli invalidi. Solo coloro che sono in forza lavoro si vedranno dunque negato il sussidio.

Il rapporto dell’Anpal del 30 giugno 3033 stima che su 2,3 milioni di percettori di Reddito almeno 920 mila sarebbero in condizioni di lavorare. La cifra è pari al 40% di coloro che ricevono il sussidio Statale. Ovviamente se il 40% non pesasse più sullo Stato, i fondi per chi ne ha realmente bisogno aumenterebbero. Il problema che sorge però è quello dell’inserimento nel mondo lavorativo.

Sempre secondo le stime, di questo 40% di cittadini, almeno 3 su 4 non hanno mai avuto nei tre anni precedenti un contratto di lavoro e oltre il 70% a come titolo di studio il diploma di scuola media. Risulta ovvio come questi individui non siano visti di buon occhio da una qualsiasi azienda o impresa in cerca di personale. Nel programma della Meloni è citato un progetto per un’adeguata formazione di risorse pronte da inserire nel mondo del lavoro.

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