Riaperte le indagini sulla morte di Stefano Ansaldi, il ginecologo trovato sgozzato in strada a Milano

Il giudice per le indagini preliminari ha disposto nuovi accertamenti medico-legali, per chiarire se il ginecologo, trovato senza vita nel dicembre del 2021 in via Macchi, a Milano, si sia tolto la vita o sia stato ucciso. 

Il luogo del ritrovamento
Il luogo del ritrovamento – Imilanesi.nanopress.it

La gip ha accolto la richiesta dei familiari di Ansaldi, che si sono opposti alla richiesta di archiviazione.

Riaperte le indagini sulla morte di Stefano Ansaldi

Stefano Ansaldi – il ginecologo napoletano trovato morto il 19 dicembre del 2021 in via Macchi, nei pressi della Stazione Centrale di Milano – potrebbe non essersi suicidato. Ad avanzare questa ipotesi sono i legali della famiglia della vittima, che hanno presentato opposizione alla richiesta della Procura di archiviare il caso. La giudice per le indagini preliminari, Ileana Ramundo, ha accolto la richiesta e ha disposto nuovi esami medico-legali, per far luce su una vicenda ancora piena di ombre.

La prima ipotesi degli inquirenti – nell’immediatezza dei fatti – era stata quella dell’omicidio, a seguito di una rapina finita male. Dopo i primi accertamenti, però, gli inquirenti avevano virato in direzione del suicidio. Il medico fu trovato – ormai agonizzante – da alcuni passanti, con una profonda coltellata alla gola. I nuovi accertamenti mirano a chiarire se quel taglio alla giugulare sia il frutto di un evento omicidiario, come ipotizzano i familiari della vittima, o, come ipotizza la Procura, di un gesto autolesivo.

Per il giudice Ramundo, uno dei punti oscuri da chiarire è la direzione con cui è stato inferto il taglio. Stefano Ansaldi era destrimane, quindi, se fosse stato lui stesso ad autoinfliggersi il taglio, lo avrebbe fatto partendo da sinistra verso destra, mentre la lesione è stata riscontrata nella parte destra del collo.

A questo punto occorreranno nuove indagini che, entro 4 mesi, dovranno chiarire i dubbi che ancora si annidano intorno all’intricata vicenda.

La partenza per Milano e i dubbi dei familiari

Quel 19 dicembre del 2021 Stefano Ansaldi era partito in direzione del capoluogo meneghino con il treno e ai familiari pare avesse detto che sarebbe rientrato a Napoli in serata. Quando il medico fu trovato agonizzante, indossava dei guanti in lattice, mentre l’arma del delitto fu rinvenuta accanto al corpo. L’ipotesi della rapina – inizialmente valutata – è stata poi scartata del tutto, visto che il professionista indossava ancora un Rolex al polso, mentre il telefono cellulare e il portafogli della vittima non sono mai stati ritrovati.

Fiori sul luogo del ritrovamento del corpo di Stefano Ansaldi
Fiori sul luogo del ritrovamento del corpo di Stefano Ansaldi – Imilanesi.nanopress.it

 

Le telecamere di sorveglianza della zona avevano immortalato il passaggio di Ansaldi, alcune ore prima della sua morte, avvenuta sotto un ponteggio, sprovvisto di sistemi di videosorveglianza.

I dubbi su questa vicenda sono stati tanti fin da subito. È per questo che i familiari dello stimato professionista chiedono che venga fatta piena luce su quanto accorso al loro congiunto. Chi conosceva Ansaldi lo descrive come un medico dalle grandi doti umane e professionali. Gli accertamenti medico-legali disposti dal gip dovranno fugare ogni dubbio e chiarire se il professionista campano sia stato vittima di un’aggressione o si sia tolto la vita.

 

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