Ricoverato al Niguarda chiede di vedere il suo cane Buk: l’ospedale si attiva per accontentarlo.
È successo all’ospedale Niguarda qualche ora fa e in poco tempo la notizia ha fatto il giro del web. Un paziente, infatti, ha chiesto di vedere e riabbracciare il suo cane. L’ospedale, ha fatto di tutto per accontentare la sua richiesta
Ricoverato al Niguarda: la notizia che ha commosso il web
Qualche ora fa sul web è circolata una notizia che ha fatto subito molto scalpore. Un paziente ricoverato in ospedale da vario tempo ha fatto una richiesta piuttosto buffa all’ospedale ossia quella di riabbracciare il proprio cane. La cosa emozionante è che l’ospedale si è attivato e ha fatto di tutto affinché tale richiesta fosse accolta.
Quando si è in ospedale da tanto tempo ci si sente spesso soli ma soprattutto si inizia a sentire la mancanza di tutto ciò che appartiene al mondo esterno. Insomma ci si sente in una situazione di tristezza e di difficoltà perché, seppur gli ospedali accolgano i pazienti e cerchino di rendere l’ambiente sereno e familiare, si sente sempre la mancanza di qualcosa o di qualcuno.
Sicuramente questa è la storia del protagonista della notizia che ha commosso il web ossia di Roberto. Egli, infatti, è ricoverato da circa un anno nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Niguarda di Milano. Come possiamo ben immaginare, si tratta di un periodo di ricovero piuttosto lungo che inevitabilmente ha posto Roberto in una situazione delicata.
È stata sicuramente questa situazione di vulnerabilità ad incitare Roberto nel fare una richiesta alquanto strana all’ospedale.
Ricoverato al Niguarda: cosa è accaduto di preciso?
Egli ha chiesto, infatti, di poter riabbracciare Buk ossia il suo fedele amico a quattro zampe.
Da quella richiesta tutti gli infermieri e gli oss, che durante quest’anno hanno assistito Roberto, si sono attivati in prima persona per fare in modo che tale desiderio fosse esaudito.
È stato sicuramente un percorso lungo anche perché gli animali non sono accettati negli ospedali per motivi di sicurezza e di igiene. In ogni caso questa richiesta è stata così speciale e sentita da Roberto che ha commosso tutto il personale del reparto in cui è ricoverato.
La notizia ha fatto il giro del web anche perché a raccontarla sono stati proprio i sanitari dell’ospedale tramite la pagina Facebook dell’ospedale stesso. In questo post, infatti, i sanitari hanno scritto come il percorso di Roberto non sia stato e non è tuttora facile in quanto si tratta di un percorso piuttosto lungo.
Infatti è ricoverato da circa un anno nell’ospedale e, nonostante tutti i progressi, il percorso che ha intrapreso non è ancora concluso. Sono stati tanti i momenti difficili che Roberto ha dovuto vivere, così come testimoniato da chi gli sta accanto da un anno intero. Nonostante le difficoltà, però, Roberto è sempre stato molto forte e ha affrontato tutta la sua condizione in modo impeccabile e senza mai rifiutare o lamentarsi delle indicazioni che gli operatori gli davano per il suo bene e per la sua salute.
L’ospedale al servizio dei pazienti
Sicuramente si è trattato di un percorso difficile e che ha portato a vari momenti di sconforto tra cui quello in cui Roberto ha chiesto di poter riabbracciare e rivedere il suo cane Buk dopo tanti mesi di distanza.
Proprio per questo motivo tutti i sanitari si sono adoperati e hanno lavorato affinché tale richiesta fosse accolta. Hanno quindi agito, parlando con il responsabile del reparto e dell’ospedale, per fare in modo che tutto avvenisse secondo quanto previsto.
Questa storia ha visto, quindi, un lieto fine perché è stato possibile far entrare Buk nel reparto e fare in modo che potesse riabbracciare il suo padrone. E questo è stato immortalato con delle foto, anch’esse postate su Facebook, che hanno fatto il giro del web. In queste foto si osserva quanto Roberto sia felice ed emozionato nel poter riabbracciare il suo amato cane dopo un anno di distanza e di tristezza.
Questa storia ci fa comprendere quanto le istituzioni, di vario tipo, siano al servizio delle persone e in questo caso dei pazienti. L’ospedale, seppur spesso visto come un luogo austero e poco felice, per molti diviene una vera e propria casa soprattutto quando si parla di ricoveri così lunghi e anche molto complessi. Indubbiamente dopo un anno trascorso al suo interno, l’ospedale diviene un luogo sicuro e anche familiare in cui si trascorrono le proprie giornate in modo tranquillo e sereno.
Nonostante ciò, però, spesso la malinconia e la tristezza prendono il sopravvento mettendo a dura prova anche le persone più forti.
In questo caso, quindi, sta proprio nell’ospedale e nel suo personale fare in modo che un momento di difficoltà diventi un punto di partenza da cui ripartire riacquistando le proprie forze ed energie.
L’importanza dell’Amore
Questo è stato fatto dal reparto in cui Roberto è ricoverato da un anno. Nonostante non sia permesso agli animali domestici accedere ai vari reparti, in questo caso si è fatto uno strappo alle regole data anche la situazione peculiare che Roberto vive e ha vissuto.
In questo caso, quindi, si è concesso l’accesso ovviamente seguendo tutte le norme e le regole interne e in accordo con tutta l’equipe e con la Direzione dell’ospedale.
Il post della notizia ha ottenuto migliaia di “Mi Piace” e centinaia di commenti di molti utenti contenti e commossi per l’accaduto.
Questa notizia, infatti, dimostra anche quanto sia importante l’Amore e la vicinanza agli affetti per migliorare il percorso di cura. Dalle foto, infatti, si osserva quanto Roberto sia felice e sorrida nel poter avere accanto il proprio amico a quattro zampe.
Si tratta di un esempio perfetto del concetto di Pet Therapy in cui sono proprio gli animali a diventare fonte di cura e di sostegno per i padroni che vivono momenti di difficoltà e di tristezza.
Indubbiamente tutto questo aiuta a comprendere quanto questi momenti siano preziosi; Roberto ora potrà affrontare il suo percorso sapendo che il suo amico a quattro zampe lo aspetta con ansia per riabbracciarlo ancora.
Il post su Facebook
Ecco le parole del post pubblicato dagli operatori del Niguarda:
“Per il signor Roberto “è stato un periodo molto difficile e sofferto che, nonostante tutto, è sempre riuscito ad affrontare a testa alta, accettando la propria condizione e accogliendo le indicazioni di tutti gli operatori sanitari senza mai lamentarsi”.