Il rialzo dei prezzi partito da gas ed energia ha inevitabilmente innescato una reazione a catena coinvolgendo ogni settore. Come risparmiare in questo caso?
Oltre agli aumenti delle utenze è saltato agli occhi di tutti come siano cambiati i prezzi anche nei negozi e, in particolar modo, nei supermercati. Una recente ricerca condotta da Codacons conferma che ci sono alcuni tipi di prodotti che hanno subito rincari più alti rispetto ad altre categorie. Proprio su quelli bisogna focalizzare l’attenzione quando si fa la spesa per cercare di risparmiare il più possibile.
I recenti aumenti dei prodotti sugli scaffali
Perché tra tutti i recenti aumenti, quelli nei supermercati sono così alti?
Tralasciando il fattore inflazione e prendendo in considerazione il periodo storico nel quale viviamo, indubbiamente una guerra in Europa influisce già non poco sui rincari. Considerando poi che il conflitto interessa scambi internazionali di gas ed energia, ecco che la risposta è facilmente intuibile.
Rincaro porta rincaro, se il costo dell’energia cresce saliranno i costi di trasporto e della produzione di materie prime. Via dicendo a cascata, come una vera e propria reazione a catena, fino ad arrivare al trasporto della merce nei supermercati (per i quali, ricordiamolo, sono aumentate le spese come per le famiglie).
Chiunque sia incaricato di fare la spesa in famiglia avrà potuto notare come lo scontrino sia decisamente più alto rispetto a qualche tempo fa, pur non avendo cambiato le proprie abitudini alimentari. Un occhio più attento ricorderà bene che quel determinato prodotto prima aveva un prezzo decisamente inferiore.
Molte famiglie quindi ricorrono ai più disparati accorgimenti per risparmiare, facendo spesa in più supermercati per approfittare delle offerte, sfruttando coupon e promozioni, spesso acquistando due articoli anziché uno e perdendo più tempo del denaro effettivamente risparmiato.
Ma ci sono alcuni prodotti che, secondo Codacons, avrebbero subìto dei rincari maggiori, così come ci sono città in Italia che sono nettamente più care di altre.
I prodotti più cari secondo Codacons
Ma quali sarebbero i prodotti che hanno risentito più di altri dei recenti rincari? Sembrerà un caso, ma alcuni sono proprio tra i più amati e acquistati dai consumatori e se non ci si accorge del prezzo sulla targhetta si può arrivare a spendere anche il 50% in più.
Il rincaro minore, per così dire, l’hanno subito in ordine uova e latte fresco che sono aumentati “solo” del 13%.
A seguire, in ordine crescente, troviamo il pane fresco, che ha subìto un aumento del 16%.
Per quanto riguarda un alimento che siamo soliti consumare quasi tutti i giorni, pasta fresca e secca sono aumentate del 22,5%. Sicuramente, anche se in piccola parte, è legato quello della farina, pari al 24%.
Purtroppo dalla classifica non sono esclusi gli alimenti più salutari e che dovremmo consumare in grandi quantità. Stiamo parlando di frutta e verdura freschi, reperibili nel reparto ortofrutta, che hanno visto rincari per il 25,1%.
A sorpresa, il latte a lunga conservazione sale di circa il 30%, decisamente più di quello fresco.
Un altro alimento spesso consumato, anche lui vittima di un pesante rincaro è il riso. Per lui la crescita di prezzo si aggira sul 31% in più.
Sul podio al terzo posto troviamo lo zucchero. Altro ingrediente utilizzatissimo, ha subito un rincaro pari al 36%
Al secondo posto troviamo un altro ingrediente spesso accompagnato allo zucchero e utilizzato in molte preparazioni culinarie. Si tratta del burro, aumentato del 43%.
Primo in classifica è l’olio. No, non parliamo dell’olio extravergine di oliva, che è il più lavorato, bensì dell’olio di semi, abitualmente utilizzato per le fritture. Il suo prezzo è aumentato in media del 56%.
Alcuni accorgimenti per risparmiare al supermercato
Sicuramente la prima opzione istintiva è quella di comprare meno e solo l’indispensabile, se non meno, poiché non si vive di solo cibo ma anche di abbigliamento e beni di consumo, anche essi vittime di aumenti a causa della reazione a catena sopra descritta.
Coldiretti comunica che più della metà della popolazione ha ridotto i consumi e di conseguenza gli acquisti al supermercato e i cali più sostanziosi riguardano proprio il reparto ortofrutta, seguiti da carne e pesce. Eppure una corretta alimentazione dovrebbe essere la base. Come muoversi, dunque?
Senza dubbio approfittare delle offerte proposte, a volte con data di scadenza a breve termine, può essere una soluzione vantaggiosa, così come cercare di acquistare prodotti a km zero quando possibile. Inoltre esistono delle app molto utili per la spesa. Alcune riassumono tutte le offerte di volantino disponibili nei supermercati nelle vicinanze, mentre altre consentono di “salvare” del cibo ancora buono ma non più vendibile da panifici, bar o frutterie che altrimenti andrebbe sprecato, a un costo molto contenuto.
Le città più care dove fare la spesa: come muoversi al meglio
Nonostante siano state individuate città più care di altre, è sempre bene tenere a mente che un supermercato del centro di una grande città sarà inevitabilmente più costoso rispetto allo stesso supermercato in periferia.
Posto questo, da un’indagine dell’Unione Nazionale dei Consumatori, tra le città con i supermercati più cari troviamo Viterbo, Ascoli Piceno e Cosenza. Per queste tre città purtroppo i rincari sono molto alti, con una stima annuale di circa 1.000€ in più per scontrino, vale a dire poco meno di 100 Euro mensili per ogni famiglia.
Sembrerà strano, eppure città come Roma o Milano sono state colpite in modo minore, nonostante i prezzi siano aumentati in tutta Italia.
In conclusione, per risparmiare il più possibile è utile avvalersi di app con volantini e offerte, produzioni locali a km zero, e preferire le materie prime per preparare in maniera autonoma i propri pasti, anziché acquistarne di pronti. Oltre a risparmiare economicamente, sarete certi degli ingredienti utilizzati e mangerete un prodotto indubbiamente più sano.