Rogo Torre dei Moro: al via il processo per 16 persone

La procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per un fatto disastroso accaduto nel 2021 e che ha visto la responsabilità di 16 persone.

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 Il 29 Agosto 2021 ha preso fuoco un grattacielo di 18 piani: un incendio grandissimo della Torre dei Moro che non causò morti, fortunatamente, ma che non sarebbe dovuto comunque accadere.

Incendio Torre dei Moro: i responsabili dell’accaduto

Come accennato poco fa, circa due mesi fa il pm Marina Petruzzella ha voluto mettere fine alle indagini riguardanti l’incendio accaduto circa un anno fa  in un palazzo di 18 piani di via Antonini e che ha interessato 18 persone, in termini di responsabilità.

Tra queste abbiamo Roberto Moro, nonché amministratore di Moro Costruzioni, altri tre responsabili della committente Polo srl, un uomo che si occupava delle vendite, il direttore dei lavori, un dirigente e un funzionario dei vigili del fuoco che approvarono  e quindi diedero il loro consenso, affinché Polo ottenesse “il certificato prevenzione incendi” nel 2011.

La lista non termina certo qui: tra gli altri responsabili ne abbiamo sei di Zambonini spa, a cui fu affidato il compito di occuparsi delle “vele” della facciata, l’amministratore della ditta che si occupava della vendita in Italia di quei pannelli Larson, realizzati dalla spagnola Alucoil, il cui legale rappresentante e un export manager sono oggi tra le persone indagate.

Rinvio a giudizio

Il pm ha dunque richiesto rinvio a giudizio per 16 persone, poiché per gli indagati spagnoli sembra essere ancora aperta una linea difensiva su cui deve pronunciarsi ancora la procura.

Secondo quello che si sa sulla vicenda, l’incendio è scoppiato a causa di alcuni vizi di progettazione e esecuzione: sembra che le facciate siano state realizzate con pannelli molto infiammabili.

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Si optò per questi, poiché appetibili da un punto di vista economico, ma non erano omologati.

Ecco perché il grattacielo fu oggetto di un incendio che non ha eguali e che prese vita a causa di una sigaretta che era stata buttata via, su un balcone. Questo si è evinto dai filmati: sembra proprio che il tutto sia partito dal quindicesimo piano.

Proprio da lì partì un fumo nero: si è da subito escluso però come causa il cortocircuito.

La storia dei pannelli non idonei

Torniamo un attimo alla storia dei pannelli non idonei.

Come si può immaginare, inizialmente lo sgomento è stato grande, poiché non si riusciva a capire come un edificio la cui costruzione era così recente, fosse potuto andare a fuoco in pochi minuti.

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Si è pensato sin da subito che la motivazione fosse da ricercare proprio nei pannelli che rivestivano il palazzo e che erano, come detto prima infiammabili.

Questo lo si è potuto evincere anche dai filmati che hanno ripreso l’incendio.

Ecco che il problema era questo: i pannelli non erano di alucobond, come risultava invece dai documenti, ma di un materiale molto più economico che appunto era prodotto dall’azienda spagnola citata poco fa.

Un’azienda che sul suo sito sconsiglia vivamente il loro uso per la costruzione di grattacieli. Già questo la dice lunga sulla responsabilità di terzi, se si parla di quest’incendio.

Su questo e su tanto altro ha indagato chi di dovuto: oggi come oggi ancora il caso non è chiuso definitivamente e si cercano risposte più precise per chiudere il fascicolo, affinchè ognuno possa prendersi le proprie responsabilità di un fatto che poteva essere evitato.

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