Non sapere quanto consuma un’asciugatrice in 1 ora crea apprensione, dunque mano alla calcolatrice e vediamo come usarla risparmiando.
Nell’immaginario futuristico le faccende domestiche più noiose sarebbero svolte da robot che azionano: asciugatrice, lavastoviglie, pulizia della casa, ecc.
Per quanto la meta possa apparire vicina, considerato il numero di elettrodomestici in casa, c’è letteralmente un prezzo da pagare. Questo prezzo comprende due fattori: il valore dell’apparecchio e il suo consumo energetico.
Quanto consuma un’asciugatrice in 1 ora?
Se in passato il pensiero di avere delle macchine che lavorano per noi era uno scenario che poteva sembrare assurdo e inaccessibile, oggi è una realtà comune per molte persone.
I progressi nell‘efficienza energetica delle apparecchiature elettroniche ci permettono di risparmiare sulle bollette e di usufruire di un servizio eccellente.
Ma ci sono ancora molti miti che circondano l’uso di lavatrici e asciugatrici, lavastoviglie e altri elettrodomestici che abbiamo in casa.
Per questo alcune persone fanno funzionare la lavastoviglie solo una volta alla settimana, preferendo lavarla a mano negli altri giorni.
Altri lasciano l’asciugatrice scollegata per così tanto tempo che alla fine rischia di diventare un accessorio decorativo.
Se avere un’asciugatrice ha molti vantaggi, si può essere certi che avrà anche un prezzo, ma dobbiamo solo sapere che peso avrà a fine mese sul budget familiare.
Leggere sempre le etichette energetiche
La breve lettura delle etichette energetiche nella fase di acquisto di un elettrodomestico, per quanto in Europa non siano state ancora aggiornate possono fornire i primi indizi di quanto andremo a spendere per il suo impiego.
Infatti sui siti di molti produttori si legge ancora una classificazione di “A+++ -10%”.
Il consumo stimato è quello annuale in kWh, e con i tempi che corrono e i rincari attuali, è bene comprendere il bilancio stimabile per le spese in rapporto €/kWh.
Secondo la legislazione europea, la targhetta energetica di un’asciugatrice evidenzia il consumo annuo in kWh (chilowattora) relativo a un programma di asciugatura standard a pieno carico e a carico parziale per un massimo di 160 cicli, nonché il consumo delle modalità di risparmio energetico.
Un particolare molto importante per un’asciugatrice è che i cicli presi in considerazione sull’etichetta si riferiscono a capi in cotone con un’umidità inizialmente del 60% fino a un’umidità residua dello 0%.
Nel conteggio della spesa energetica occorre anche prendere in considerazione dove viene posizionata l’asciugatrice, o quanta umidità resta sul bucato.
Oltre ai giri di centrifuga della lavatrice e sul tipo di tessuto viene inserita nella macchina, ma le norme prendono ad esempio solo il cotone.
Dove posizionare l’asciugatrice
L’etichetta energetica dell’asciugatrice indica un fabbisogno annuo di 160 kWh secondo gli standard europei; ciò equivale a circa 0,99 kWh per ciclo di lavaggio. Un consumo notevole, che in altri test è stato molto inferiore.
Da alcuni test è emerso che un’asciugatrice a pompa di calore consuma meno energia se installata in ambienti non troppo freddi. Nel caso di un’asciugatrice a condensazione che espelle aria calda e umida dai vestiti, deve essere posizionata in una stanza arieggiata con finestra, così da essere arieggiata.
La cifra di 0,99 kWh segnalata sull’etichetta corrisponde al programma Cotone, pronto per il lavaggio utilizzando un wattmetro, attestato su una media di 0,67 kWh.
Se si considera il costo dell’energia elettrica di 53,11 centesimi di euro per kilowattora per i contratti di maggior tutela definiti per i primi tre mesi del 2023, un ciclo di asciugatura di capi in cotone da mettere direttamente nell’armadio costa 0,36 euro per la sola energia.