Scoperta chat di minorenni che usavano armi ed esplosivi

Gli agenti delle forze dell’ordine hanno individuato una chat tra minorenni in cui si scambiavano informazioni su armi ed esplosivi.

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La scoperta è stata fatta dalla polizia postale e delle comunicazioni, che è un settore specifico delle forze dell’ordine che si occupano di frodi o i crimini online. E lavorano in coordinamento con la Digos, divisione investigazioni generali e operazioni speciali, un ufficio appartenente alla Polizia di Stato, che è presente in tutte le questure d’Italia.

Dal lavoro congiunto di questi servizi speciali gli agenti sono arrivati a scoprire una chat frequentata solo da minori dediti all’uso di  armi di ogni genere. Sembra quasi un film americano, uno di quelli in cui ragazzi di ogni età maneggiano pistole o altro e le portano anche a scuola. Ecco nella chat di un social i discorsi dei giovani interlocutori erano di questo genere.

In base a questo i militari hanno potuto cominciare le operazioni di controllo presso le varie abitazioni dei membri del gruppo online. Le indagini sono iniziate ad ottobre del 2022 e sono state coordinate da Ciro Cascone, il procuratore capo del Tribunale per i Minorenni di Milano in collaborazione con il sostituto procuratore Sabrina Ditaranto.

Perquisite le case di molti adolescenti in diverse città italiane

Oggi, giovedì 29 giugno, sono in corso ben otto perquisizioni svolte dagli agenti della Digos in varie città italiane, tra cui Milano. Gli adolescenti si scambiavano opinioni, idee, sperimentazioni ed intenzioni. Qualcuno diceva di andare in giro con coltelli, altri persino con pistole a salve. Oppure con air soft gun, ossia repliche ben fatte di vere armi da fuoco leggere.

Le ASG sparano pallini sferici grazie alla spinta data dalla compressione di un gas, di aria, propano o di anidride carbonica. Inoltre giravano foto, video o tutorial, nei quali ognuno mostrava la propria arma anche mentre la usava. Tra i vari esprimenti vi erano anche quelli in cui usavano gli esplosivi fatti in casa. come le molotov.

Chat
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Si tratta di un ordigno rudimentale costituito da una bottiglia di vetro contenente sabbia mescolata a benzina ed una miccia. Si chiude, poi,  ermeticamente la bottiglia. Quindi si accende la miccia e poi la scaglia contro un bersaglio. Il vetro si frantuma ed il liquido si infiamma.

Il nucleo di investigazione che fa parte del centro operativo per la sicurezza cibernetica di Milano, ha rivelato anche che i giovani chiedevano consigli su come realizzare esplosivi e detonatori, pubblicando i video delle prove fatte. C’era chi non nascondeva il fatto che aveva genitori contrari alle armi e, quindi, avrebbe dovuto arrangiarsi a procurarsi il necessario per fabbricarle.

Uno dei ragazzi implicati ha sparato con una Glock

Un altro ha asserito di avere sparato con una Glock e di modificare le pistole da quando aveva 14 anni. In un commento successivo gli agenti hanno letto che un teenager aveva portato a scuola quel tipo di arma perché lo aveva visto fare in un film americano. La Glock safe Action Pistol è una pistola semiautomatica prodotta da un’azienda austriaca.

Un giovane diceva di avere portato in classe un coltellino multiuso rischiando parecchio. Oltre a questo c’era chi voleva provare a fabbricare del napalm e chiedeva un tutorial per il detonatore. Si tratta di una sostanza chimica preparata dalle industrie di armi per creare bombe e mine incendiarie e come combustibile per il lancia fiamme.

Superfluo dire che è una composizione molto pericolosa. Non solo parole dunque, ma anche fatti che vanno verso una direzione di forte degrado minorile. Le perquisizioni della polizia postale e degli agenti della Digos, con cani poliziotto, sono in corso anche a Lecce, Pisa, Avellino, Sassari, Nuoro e Treviso.

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