L’INPS comunica di aver cambiato i requisiti per accedere a un assegno molto importante: questi pensionati rischiano di rimanere esclusi.
L’ultimo periodo è stato senza dubbio molto complicato anche per i pensionati, visti gli aumenti che hanno riguardato le bollette di luce e gas e i prezzi dei generi alimentari. Sono soprattutto i percettori di pensione minima a fare più fatica ad arrivare alla fine del mese a causa di questi pesanti rincari. Il governo Meloni, oltre ai vari bonus, sta cercando di introdurre novità importanti per i pensionati. La perequazione – ovvero l’adeguamento delle somme al costo della vita in base ai dati ISTAT sull’inflazione – ha permesso di alzare le pensioni del 7,3%, ma è evidente che servono interventi strutturali, come ad esempio una riforma delle pensioni.
Assegno INPS, cambiano i requisiti, brutte notizie per molti pensionati
Tuttavia le notizie che stanno arrivando in queste ultime ore non sembrano affatto favorevoli a una particolare categoria di pensionati.
Stiamo parlando dei soggetti che percepiscono le pensioni di invalidità civile, ovvero quelle persone che oltre ad avere una capacità lavorativa ridotta versano anche in difficili condizioni economiche.
In cosa consiste l’allarme per le pensioni di invalidità civile? Ciò che ha fatto preoccupare questi pensionati è un cambio dei requisiti che comporta una nuova soglia di reddito per accedere ai benefici.
In poche parole, con questo cambiamento c’è il rischio che molte persone non riescano più a ottenere la pensione di invalidità civile. Nel 2023 per avere accesso all’assegno di invalidità civile bisogna dimostrare di avere una capacità lavorativa ridotta tra il 74 e il 99%.
In questo caso il limite di reddito per accedere alla misura è di 5.391,88 euro. Se invece la riduzione della capacità lavorativa è totale scatta la pensione di inabilità civile: il limite di reddito deve essere di 17.920 euro.
Sia nel primo caso che nel secondo l’importo mensile è di 313,91 euro al mese.
Per calcolare il reddito, fino a oggi, l’INPS teneva conto di tutti i redditi fatte alcune eccezioni. Restavano infatti escluse le pensioni di guerra, l’indennità di accompagnamento, il reddito che deriva dalla percezione della prestazione della stessa indennità, il reddito della casa di abitazione e le rendite INAIL.
Il calcolo avviene ora al netto delle ritenute fiscali: un guaio per molti pensionati
Nel reddito l’INPS non teneva conto anche dei contributi versati a colf e badanti, così come delle donazioni alle ONG o i contributi previdenziali e assistenziali personali. Per farla breve, il calcolo veniva effettuato sui redditi al netto delle tasse e di altri oneri deducibili.
Tuttavia, proprio in questi giorni una comunicazione dell’INPS rischia di stravolgere tutto. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha infatti deciso che il calcolo del reddito per accedere alle pensioni di invalidità civile dovrà avvenire al lordo delle ritenute fiscali.
Con questa mossa si va inevitabilmente a restringere la platea di beneficiari. Se una persona con invalidità civile tra il 74 e il 99% percepiva fino a oggi un reddito da 6.000 euro lordi poteva contare sulla riduzione a 4.000 euro nel calcolo per l’accesso alla misura, al netto delle ritenute fiscali.
Proprio perché il reddito, fino a oggi, veniva considerato al netto, la persona in questione poteva ottenere l’assegno di invalidità civile. Beneficio che però rischia di saltare in seguito alla nuova interpretazione dell’INPS.