Bellissima e perfetta per la primavera, la Stephanotis è una pianta che tutti dovrebbero avere: si coltiva e si cura in questo modo.
Elegante e raffinata, la Stephanotis è la pianta che illumina la primavera e non è molto difficile da coltivare. Si richiede un minimo di pollice verde, ma è talmente bella che si può anche imparare man mano a prendersene cura. Chiamata anche Gelsomino del Madagascar, rende un giardino o un terrazzo vivace e profumato inebriando con colori neutri che incantano perché raffinati. Scopriamo insieme come si coltiva e quali sono le sue caratteristiche.
La Stephanotis è una pianta che appartiene alla famiglia delle Apocynaceae, ovvero la stessa del bellissimo Oleandro. Si chiama Gelsomino del Madagascar essendo una pianta originaria di quei luoghi e del Sud Est Asiatico. È bene evidenziare che questo genere racchiuda sino a 5 specie diverse, seppur arbusti sempreverdi e con fiori di colore bianco.
Si chiama Stephanotis dopo che sono stati uniti due termini: Stephanos che in greco significa Corona, insieme a Otos che significa orecchio sempre in lingua greca. Potrebbe derivare dal fatto che gli indigeni la usassero come corona, per la sua bellezza e il suo profumo.
Viene classificata come pianta rampicante, anche se le sue esigenze sono diverse e si rimandano ad una pianta da appartamento. La pianta è decisamente bella, si presenta con foglie verdi e ovali che raggiungono la lunghezza sino a 10 cm.
I fiori, come accennato, sono bianchi e si raggruppano a grappoli. Se si guardano bene sembrano ricoperti da un patina particolare similare alla cera. Il profumo è buonissimo e sbocciano in primavera restando per tutta l’estate.
Come accennato, per coltivare il gelsomino del Madagascar è necessario valutare più aspetti importanti. Infatti, questa è una pianta abituata al clima di tipo tropicale ed è importante non stressarla durante la crescita.
Tra i fattori importanti da considerare sicuramente la posizione e il clima, cercando di posizionare il vaso a mezza ombra e al riparo dal vento. Adora la luce del sole, ma i raggi non dovranno mai essere diretti.
La pianta potrebbe risentire delle temperature basse, per questo motivo durante l’inverno deve essere tenuta in casa oppure in una serra. Attenzione inoltre al livello di umidità, similare a quello desiderato da una orchidea. Le foglie spesso e volentieri dovranno essere nebulizzate con l’acqua.
I fiori perché siano rigogliosi e sani dovranno essere accarezzati da una temperatura costante dai 18 sino ai 25 gradi. Gli sbalzi di temperatura sono pericolosi, tanto da portare la pianta alla morte.
Il terreno prediletto è quello acido e ricco, con sabbia e corteggia. Il drenaggio è fondamentale per non far marcire le radici, ma non bisogna dimenticare una innaffiatura regolare durante le stagioni calde. Quindi, il terreno deve essere umido senza ristagni d’acqua. Predilige l’acqua piovana o pura, cercando di evitare il più possibile quella con una quantità eccessiva di calcare.