Strage di Erba, perché si vuole riaprire il caso

Quali motivi stanno spingendo alla riapertura del caso della strage di Erba? È solo per clamore mediatico oppure ci sono nuove prove?

Strage di Erba Olindo e Rosa
Olindo e Rosa-imilanesi.nanopress.it

Nel clamore suscitato dalla copertura mediatica delle Iene, che presentava una realtà diversa da quella stabilita dalla condanna di Rosa Bazzi e Olindo Romano, Cuno Tarfusser, procuratore generale con base a Milano, ha presentato istanza di revisione del processo per la morte di Raffaella Castagna.

Il figlio di 2 anni di Castagna, Youssef Marzouk, sua nonna Paola Galli e la vicina Valeria Cherubini sono stati tutti uccisi dai coniugi Romano a Erba nel 2006.

Nel suo documento di 58 pagine, Tarfusser delinea “tutti gli errori e le manipolazioni dell’accusa che si sono verificati durante i tre gradi di giudizio”.

Questa recente notizia ha destato grande sconcerto in Beppe Castagna, fratello di Raffaella Castagna, zio di Youssef Marzouk e figlio di Paola Galli tragicamente uccisi dai coniugi Romano.

Beppe ha espresso la sua frustrazione per l’intrusione dei media durante i funerali e la loro rappresentazione della coppia come semplici capri espiatori.

Crede fermamente nella colpevolezza dei coniugi Romano, come provano le ampie prove presentate durante tre processi.

Ha criticato la decisione del sostituto procuratore di riaprire il caso, suggerendo che sia stata influenzata dalla campagna mediatica de Le Iene, programma noto per sostenere le cause perse.

Beppe ha anche raccontato la confessione dei coniugi, accennando in particolare al fatto che i Frigerio avrebbero dovuto farsi gli affari propri.

Strage di Erba: quali i dubbi?

Strage di Erba Rosa e Olindo innocenti
Rosa e Olindo-imilanesi.nanopress.it

Nonostante il peso delle prove contro di loro, i due imputati nel processo della strage di Erba sono stati infine assolti dalle accuse di omicidio.

Il contesto in cui sono state raccolte le prove era così teso che anche definire cosa fosse “malato” sembrava un esercizio di eufemismo, secondo il pubblico ministero Cuno Tarfusser.

Il processo è stato una lunga e ardua lotta per la giustizia, con testimonianze, resoconti, confessioni e indagini scientifiche che non sono riuscite a confermare la colpevolezza dei coniugi.

Tuttavia, la giustizia alla fine ha prevalso grazie all’adozione di tecniche e metodologie più avanzate.

Oggi la strage di Erba rimane uno dei casi più controversi della storia giudiziaria italiana.

La richiesta di revisione è correlata ai due dei quattro presupposti stabiliti nell’articolo 630 del Codice di procedura penale, ossia la scoperta di “nuove prove” trovate dopo che la condanna era stata confermata.

Ad esempio un certificato va condannato alla condanna (lettera C ), al dovuto è dovuta la parte in base al “nuovo test” menzionato nelle lettere D, o “dimostra che il verdetto è annunciato dall’elemento o dal tribunale in tribunale”.

La presunta inattendibilità di Mario Frigerio

Il dibattito sulla colpevolezza di Olindo e Rosa è fortemente condizionato dall’unico sopravvissuto alla strage di Erba, Mario Frigerio.

Mentre alcuni sostengono che la sua testimonianza sia una prova inconfutabile, altri lo ritengono inaffidabile a causa del suo stato di salute mentale e i deficit cognitivi durante il suo ricovero.

Sostengono inoltre che la sua identificazione in Olindo Romano come aggressore altro non sia che un falso ricordo, data la sua inidoneità come testimone credibile.

Ciò si basa sulla chiara violazione delle leggi scientifiche stabilite in materia di memoria e riconoscimento facciale, come affermato in un certo documento.

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