Cattive notizia in arrivo dall’Inps: alcune pensioni subiranno dei tagli fino a 400 euro. Vediamo di quali pensioni si tratta e perché.
L’annuncio dell’Inps lascia molte persone sbigottite: sono imminenti i tagli su alcune pensioni. Si tratta di 400 euro in meno che risulteranno sul cedolino di alcuni pensionati italiani. Una notizia del tutto sconfortante e spaventosa se teniamo in considerazione il periodo che stiamo attraversando in Italia. Un periodo fatto di incertezze e paure. Se fino a qualche mese fa ricevere 400 euro in meno era un problema, ora è una catastrofe.
Siamo immersi totalmente in un carovita generalizzato, in ogni singolo ambito è in corso un aumento dei prezzi senza precedenti. Dal carburante alle bollette di luce e gas, dalla spesa al supermercato ai prodotti per la cura personale, tutto è aumentato e continua ad aumentare.
Il tema delle pensioni rimane sempre uno dei temi più scottanti e importanti da affrontare quando si prendono le decisioni in parlamento. Questo perché i fondi destinati ai pensionati devono essere sempre più ricchi: l’Italia è un paese “vecchio”. Sono tantissimi gli anziani e dunque tantissime le pensioni da gestire. Per chi sta aspettando le novità riguardanti il proprio assegno pensionistico del 2023 le notizia non sono affatto buone. Da un po’ di tempo si sta parlando ai vertici del ritorno della riforma Fornero.
La riforma Fornero rappresenta un pericolo che probabilmente il governo riuscirà a scampare, ma i problemi ora sono altri. Approfondiamo insieme questa difficile questione.
Tagli sulle pensioni: 400 euro in meno, ecco i motivi
Probabilmente la Riforma Fornero non rappresenterà un pericolo per il 2023, ma potrebbe esserlo la “pensione anticipata flessibile”. Si tratta di uno strumento che in teoria permetterebbe maggiore flessibilità sui requisiti di accesso alle pensioni. Questo sistema ha un tetto massimo sull’assegno e non solo: c’è il divieto di cumulo.
Una possibilità per il 2023 è che l’assegno potrebbe subire un aumento, ma solo per quelle pensioni pari o inferiori a 2100 euro. Tutti gli altri assegni invece subiranno una importante riduzione che non era per nulla prevista, una riduzione di circa 400 euro ogni anno. Un taglio abbastanza importante.
Ci sarà un meccanismo nuovo per le pensioni, una sorta di ritorno al sistema delle “fasce”. Le fasce sostituiranno gli “scaglioni” che Mario Draghi aveva stabilito durante il suo governo. Gennaio 2023 è segnato dall’inizio dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione che sta colpendo il Paese, ma soltanto per le pensioni che risultano essere non superiori a quattro volte il trattamento minimo.
Per trattamento minimo si intendono 2.096 euro lordi. Progressivamente scatteranno sempre nuovi tagli.
Tra meno di un mese, a gennaio del nuovo anno, prenderanno avvio una serie di nuove riforme e leggi. Non ci resta che attendere tutte le conferme ufficiali chiarite dai vertici.