Un giovane uomo di 28 anni tenta di strangolare la moglie davanti ai loro figli, ma, fortunatamente, viene fermato in tempo
E’ accaduto nella serata di venerdì 2 giugno intorno alle 20.00. In corso Europa, nella zona di Rho, un giovane uomo di 28 anni e di nazionalità salvadoregna, ha tentato di strangolare la moglie. Si trovavano in strada quando l’uomo ha preso la cinghia della borsa della moglie e ha cominciato a stringerla intorno al suo collo.
Con loro anche i figli che, vedendo il padre prima colpire la loro mamma con pugni e calci e poi tentare di strangolarla, si sono spaventati e hanno cominciato ad urlare. Le loro grida di aiuto sono state sentite tanto che qualcuno ha allertato i carabinieri. Questi sono subito arrivati sul posto insieme al comandante della stazione dei carabinieri di Rho.
Accusato di lesioni aggravate
Gli agenti delle forze dell’ordine hanno subito bloccato l’uomo che, per altro, è già conosciuto dalla polizia per atti molto simili a questo. La donna è stata subito medicata e trasportata all’ospedale di Rho, da dove, poi, l’hanno dimessa con una prognosi di 7 giorni. Mentre hanno arrestato il marito con l’accusa di lesioni personali aggravate.
Un altro episodio di violenza verso una donna che si va ad aggiungersi a quelli già avvenuti in questa prima parte dell’anno. E’ un problema, però, che non si ferma all’interno dei confini italiani, ma che tocca anche gran parte degli altri paesi europei. La chiamano epidemia silenziosa e colpisce le donne di tutte le nazionalità.
I dati sulle violenze ai danni delle donne risalgono al 2018. Si stanno già raccogliendo i dati di questi ultimi anni e che avremo a disposizione nel 2024. Dal 2019 ad oggi i dati raccolti hanno mostrato come in Grecia, Slovenia, Germania e Italia i casi di violenza di genere siano aumentati in modo significativo.
In Grecia si conta l’aumento più significativo nel 2021 con un aumento, addirittura, del 187.5%. Secondo gli esperti è importante tenere conto anche delle violenze perpetrate ai danni delle donne durante la chiusura pandemica. E’ per questo che, probabilmente, il 2021 è stato l’anno peggiore per le donne vittime di violenze.
Ministri al lavoro per nuove norma anti-violenza
Tornando in Italia, in questi primi mesi del 2023, purtroppo, le donne uccise alla fine di maggio di quest’anno erano già 45, spesso per mano di ex compagni, fidanzati, mariti o parenti. Il ministro della Famiglia Eugenia Roccella ha annunciato che sta lavorando, insieme ai ministri dell’Interno e della Giustizia, ad un pacchetto di norme anti-violenza sulle donne.
Dovrebbero riuscire a presentarle già prima dell’estate anche alla luce di quanto successo dopo l’uccisione di Giulia Tramontano e di una poliziotta uccisa da un collega a Roma che ha poi cercato di uccidersi a sua volta. Intanto gli unici due paesi in Europa che hanno già deciso che il femminicidio è un crimine a sè stante sono Cipro e Malta.