Ufficiale, scattano 221 + 137 euro di aumento sulla pensione: ecco per chi

Arriva direttamente dall’Inps l’ufficialità degli aumenti sulla pensione, scopriamo per chi scattano incrementi di 221 euro e di 137 euro.

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Soldi in più sulla pensione – Imilanesi.Nanopress.it

Con la circolare n. 11 del 2023 l’INPS comunica ai contribuenti che ci saranno nuovi aumenti nel 2023 per i pensionati. In questa circolare l’ente pensionistico comunica anche che il tasso certificato definitivo è stato attestato all’8,1%, quindi ad un livello più alto rispetto al 7,3% che era stato stanziato provvisoriamente intorno al mese di novembre 2022.

Detto questo, l’ente fa sapere che le pensioni verranno adeguate al nuovo tasso stabilito e che verranno assegnati anche gli arretrati. Fra le categorie di pensionati ci saranno anche coloro che percepiranno aumenti di 221 + 137 euro, ma scopriamo a chi toccheranno e come stanno le cose!

La rivalutazione definitiva sarà dell’8,1%

La notizia diffusa dall’Inps con la circolare n. 11 del 1 febbraio 2023 è decisamente molto positiva, perché afferma come il tasso di inflazione definitivo nel 2022 è stato certificato dall’Istat all’8,1%. Si tratta di un aumento abbastanza buono rispetto a quanto era stato preventivato, ovvero il 7,3%, percentuale che l’INPS aveva impiegato inizialmente per adeguare gli importi delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2023.

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Con questa nuova certificazione rilasciata e confermata in via definitiva dall’Istat, l’Inps dovrà quindi assegnare importi più sostanziosi ai pensionati. Questo vuol dire che i trattamenti pensionistici saranno più alti dello 0,8% a partire dal prossimo anno, e gli arretrati verranno accreditati con un conguaglio.

Sempre grazie all’aumento del tasso di rivalutazione, verranno aggiornati anche i minimali e i massimali riguardanti i lavoratori dipendenti. E’ importante specificare che le pensioni, salvo altre novità, quest’anno saranno più basso rispetto al tasso effettivo di rivalutazione approvato, e si dovrà attendere il 1° gennaio 2024 per avere adeguamento e conguaglio. 

Come funzionano le tabelle della nuova rivalutazione

E’ importante sottolineare che lo 0,8% viene applicato per intero solo per gli assegni di importi non oltre il 4 volte della pensione minima, ovvero 2.101,52 euro. Tutti coloro che percepiscono importi sopra questa cifra riceveranno il trattamento previsto dall’ultima legge di Bilancio, che ha stabilito una parziale rivalutazione con le percentuali seguenti:

  • Per i trattamenti compresi fra 2.101,53 e 2.626,90 euro – scatterà un incremento pari allo 0,68%
  • Per i trattamenti compresi fra 2.626,91 e 3.152,28 euro – scatterà un rialzo pari allo 0,424%
  • Per i trattamenti compresi fra 3.152,29 e 4.203,04 euro – scatterà un rialzo pari allo 0,376%
  • Per i trattamenti compresi fra 4.203,05 e 5.253,80 euro – scatterà un rialzo pari allo 0,296%
  • Per i trattamenti oltre i 5.253,81 euro – scatterà un rialzo pari allo 0,256%

A chi spetterà l’aumento di 221 e 137 euro

A chi toccheranno quindi 221 euro di aumento sulla pensione? Chi percepirà 137 euro in più sull’importo percepito? In pratica, questo aumento interesserà coloro che prendono 2.500 euro di pensione, ritenuti appartenenti alla fascia che otterrà vantaggi maggiori dal conguaglio della rivalutazione effettuata con la percentuale definitiva.

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Coloro che appartengono a questa fascia prenderanno di arretrati lordi 221 euro, che netti diventeranno 137 euro. Invece, coloro che prendono una pensione di 2.000€ al mese avranno un adeguamento di 15 euro mensili e 200 euro circa di arretrati.

Un importo più basso spetterà a coloro che prendono una pensione di 1.000 euro al mese, infatti riceveranno un aumento ulteriore di 8 euro al mese e otterranno in tutto arretrati pari a 73 euro netti.

Rimane sempre da sottolineare che questa differenza dello 0,8% dovrà essere riconosciuta, ma come prevede la legge decorre da gennaio 2023.

Per vedere applicata la percentuale è sempre corretto sottolineare che bisognerà attendere il prossimo anno, e quindi gli effetti potranno essere visti solo a gennaio 2024, quando i pensionati riceveranno anche gli arretrati non goduti. La buona notizia per tutti coloro a cui spettano gli aumenti è che verrà corrisposto quanto spetta effettivamente.

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