Un ragazzo di 18 anni si tuffa nel fiume, è in condizioni molto gravi

Un ragazzo di 18 anni si tuffa nel fiume con gli amici, ma non riemerge, portato i salvo dai suoi amici, ora è in ospedale in fin di vita

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E’successo domenica pomeriggio, 28 maggio, a Trezzo D’Adda, un comune situato ad est della città metropolitana di Milano Il giovane, dopo essersi tuffato, è rimasto sott’acqua. Ora si trova in fin di vita. E’ sembrato un tempo interminabile quello che gli amici hanno visto passare da quel tuffo nel fiume.

Si trovavano lì per passare un giorno di festa insieme, ma, per loro, è diventata una tragedia. Fortunatamente hanno visto la scena ed hanno capito in tempo che qualcosa non andava. Quando qualcuno sta per annegare anche i secondi sono un’eternità. In quel breve frangente sono riusciti a reagire in fretta ed hanno raggiunto il loro coetaneo, trascinandolo a riva.

I compagni sono stati i primi soccorritori e dopo averlo adagiato sul terreno hanno chiamato subito i soccorsi. Era privo di conoscenza e versava in condizioni molto gravi. Sul posto l’Areu ha mandato un’auto medica ed un’ambulanza. Il giovane è stato immediatamente portato al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate in codice rosso.

Le sue condizioni sono ancora molto gravi

Le sue condizioni rimangono critiche. I sanitari hanno dichiarato che, ancor prima di arrivare all’istituto di cura, era già in coma, ma lo avevano, comunque, intubato. Il suo quadro clinico rimane, purtroppo, ancora molto grave. Le sue condizioni sono dovute al fatto che, rimanendo a lungo sott’acqua, ha ingerito troppo liquido che ha danneggiato i polmoni.

Il tempo in cui si rimane immersi è molto importante per non riportare gravi danni. In genere nelle acque dolci bastano dai tre ai cinque minuti. Solo negli ultimi 60 secondi cessa completamente la respirazione. Nella maggioranza dei casi solo i soccorritori esperti riescono a salvare una persona che sta affogando.

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Nel caso del giovane invece gli amici lo hanno tratto in salvo già senza conoscenza, ma pochissimo prima dell’arresto respiratorio. Secondo alcuni dati ufficiali, ogni anno si registrano circa 360mila morti affogati. Più della metà delle vittime ha meno di 25 anni. E’ la terza causa di morte sotto i 15 anni.

Sempre nel fiume Adda c’è stata una nota tragedia che ha portato alla morte di una donna. Questa volta però è statoun omicidio. La vicenda risale all’anno scorso, ma ancora attuale visto che domani sarà emessa la sentenza. Una storia d’amore finita dopo 25 anni e due figli. Carlo Fumagalli, 49 anni, aveva la convinzione che la compagna Romina Vento, di 44 anni, avesse un’altra relazione.

Un’altra vittima annegata nel fiume

Erano residenti a Fara Gera d’Adda e quella fatidica sera del 19 aprile 2022, lui prese Romina al lavoro. Dopo un litigio diresse l’auto verso il fiume. La macchina si inabissò e lui spinse la donna sott’acqua per annegarla. Lei annaspava e chiedeva aiuto. Mentre l’omicida raggiungeva la riva opposta, la vittima affogava nelle acque del fiume.

Il pm Carmen Santoro ha chiesto la condanna a 22 anni con le attenuanti della confessione e dell’evidente fragilità emotiva. Lui stesso non si capacita, ma è stato consapevole del gesto ed era dunque capace di i tendere e volere. I difensori hanno chiesto un percorso di recupero di giustizia riparativa.

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