Uomo cade nel Naviglio, salvato dai Vigili del fuoco

Un uomo di 49 anni è caduto nel Naviglio, a Milano, lo hanno salvato i vigili del fuoco intervenuti prontamente sul posto.

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Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 12 luglio, intorno alle 15.30, un uomo è caduto nel Naviglio, a Milano. Alcuni passanti lo hanno visto mentre cercava di raggiungere la riva. Era in evidente stato di difficoltà, tanto che alcuni hanno chiamato prontamente i soccorsi e altri hanno fermato un’auto del 115 che stava passando proprio in quel momento.

L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha permesso di portare in salvo l’uomo, un 49enne che aveva bevuto un pò troppo. Sul posto anche un’ambulanza inviata dall’Areu, l’azeinda regionale di emergenza urgenza. I sanitari hanno cercato di medicarlo, ma il 49enne ha rifiutato, non solo le cure, ma anche il trasporto in ospedale.

L’uomo non riusciva ad avvicinarsi alla riva a causa della corrente e, probabilmente, anche a causa delle sue condizioni. Sul posto, insieme ai vigili del fuoco e ai sanitari, è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri. E’ molto probabile che il 49enne sia caduto accidentalmente in acqua e a causa del suo stato.

Le correnti nei Navigli troppo pericolose

In effetti, uno dei motivi che hanno portato più volte il sindaco ad impedire il bagno nei navigli è proprio la sua pericolosità data dalle correnti. Come ogni estate, infatti, la giunta è ritornata anche quest’anno sul tema: permettere ai milanesi di fare il bagno nei Navigli. E, come ogni anno, il sindaco ha detto no.

Alla fine di giugno di quest’anno, il consorzio Est Ticino-Villoresi, l’ente che si occupa di gestire i canali milanesi, ha ricordato il divieto di balneazione nei Navigli. Il motivo principale era proprio legateo alle correnti. L’ente, infatti, ha voluto sottolineare che la qualità dell’acqua non è il problema, anzi, arrivando direttamente dal Ticino, è molto buona.

Vigili del fuoco
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Trattandosi di corsi d’acqua artificiali, alcuni punti sono caratterizzati da forti correnti che potrebbero mettere in difficoltà anche i nuotatori più esperti. Il presidente del consorzio Alessandro Folli aveva già spiegato alcuni anni fa che

“La presenza inoltre di manufatti per la regolazione idraulica e la configurazione strutturale delle sponde, che rendono disagevole la fuoriuscita dall’alveo dei canali, accrescono notevolmente i pericoli per quanti vi si immergono“.

Nonostante le continue richieste da parte di alcuni esponenti politici, il sindaco Sala rimane fermo sulla sua decisione. La difficoltà, secondo il primo cittadino, è soprattutto quella legata alla vigilanza. Come si può, infatti, delimitare i Navigli e la Darsena, perchè, se si permette la balneazione, è necessario predisporre anche la giusta vigilanza.

Divieto di balneazione nei Navigli

L’idea dei Navigli trasformati in piscina a cielo aperto, del resto, non è nuova. Già nel 2017 Enrico Marcora,l’ allora consigliere regionale facente parte della lista Sala e adesso consigliere in regione per Fratelli d’Italia, aveva proposto una balneazione regolamentata. Il suo progetto prevedeva la possibilità per i milanesi di fare il bagno nel fine settimana e solo in alcune aree.

Per sostenere la sua idea aveva organizzato un tuffo nei Navigli. A lui si erano, poi, aggiunti Franco D’Alfonso, ex assessore al commercio e Marco Fumagalli, un noto dermatologo milanese, insieme al leghista Alessandro Morelli. La proposta non passò è finì con una multa di mille euro a testa per ogni bagnante.

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