Addio a Sandro Panseri, l’attore protagonista de “Il posto” di Olmi

“Il posto” di Olmi, dice addio a Alessandro Panseri, attore deceduto a 78 anni. L’attore a 15 anni interpretò il ruolo di protagonista nel film Il posto, che fece del regista Ermanno Olmi il più famoso in tutto il mondo e che lo lanciò nel mondo del cinema.

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Alessandro Panzeri nato nel 1945 a Bergamo, aveva vissuto a Treviglio da giovane. Successivamente si era trasferito a Milano.

Il debutto nel cinema nel 1961, quando ancora studente, lesse un annuncio che gli cambiò la vita.

Chi era Sandro Panseri

Olmi ai tempi era alla ricerca del protagonista per il suo nuovo film, “Il posto”. Nonostante fosse soltanto un giovane quindicenne, decise di presentarsi a Milano, per partecipare ai provini, per poi ottenere la parte del protagonista e vincere il premio della critica al festival di Venezia.

Nel 1962 dopo un’esperienza lavorativa alla Edison, brevissima, tornò a recitare con il regista Guido Guerrasio nel film “Dal sabato al lunedì”. Soltanto tre anni dopo, quindi nel 1965, prese parte a Made in Italy, il film a episodi del regista Nanni Loy e al documentario Decibel. Tentò anche di fare carriera a teatro. Si ricorda la sua partecipazione alla commedia “Oh papà, povero papà, la mamma ti ha appeso nell’armadio ed io mi sento tanto triste” e qualche altra opera.

Conclusa la carriera di attore, divenne direttore di alcuni supermercati. Oggi lascia tre figli e la moglie Marie Claire Le Masson.

Trama del film “Il posto”

Il film si sviluppa nel pieno boom economico degli anni sessanta. Un ragazzo di Meda, Domenico interpretato proprio da Guido Panseri prende parte ad una selezione di lavoro in una grande azienda di Milano. Si impegna più possibile con estrema apprensione per volere della famiglia, che in qualunque modo vuole che il giovane ottenga un posto di lavoro fisso, grazie al quale sistemarsi per la vita.

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Intanto a causa di diverse vicissitudini e della necessità di svolgere altri lavori si ritrova ad essere costretto ad allontanarsi da ciò che ama fare e ad andare via. Il film finisce per essere una sorta di elegante critica al lavoro visto come routine e all’approccio a qualsiasi mansione.

Forse anche per questo o principalmente per questo motivo, ha vinto il premio alla critica. Un gran successo indimenticabile oltre che una soddisfazione per il suo regista e per gli attori che presero parte alla sua realizzazione.

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