Antonio Novati ucciso con 11 coltellate, l’indagato nega ogni accusa

Antonio Novati, il commercialista ucciso giovedì scorso a 75 anni e poi trovato morto all’interno della sua auto a Massalengo, in provincia di Lodi in aperta campagna, è stato ucciso con 11 coltellate.

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Questo è quanto è stato svelato dagli esami condotti sul suo corpo. Il commercialista sarebbe stato colpito almeno tre volte alle spalle mentre si allontanava e otto volte direttamente all’addome.

Adesso in stato di fermo con l’accusa di aver ucciso il commercialista, è Francesco Vailati di 60 anni che si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio avvenuto nel carcere di Lodi nel primo pomeriggio di ieri.

Il giudice conferma l’arresto nei confronti di Francesco Vailati

L’avvocato Chiara Belardi, lo assiste e afferma che l’uomo non c’entra nulla e che il responsabile di ciò che è stato attribuito al suo cliente è un’altra persona. Il giudice Giuseppe Pighi almeno per il momento rimane fermo sulla convalida dell’arresto. Successivamente si cercherà di indagare e di capire qualcosa di più sulla questione. Nel corso dell’interrogatorio presente anche il PM Alfonso Serritiello.

La ricostruzione sommaria delle forze dell’ordine che sull’auto di Novati hanno trovato una traccia di Vailati

Le forze dell’ordine, almeno per il momento, non hanno trovato l’arma del delitto che potrebbe svelare qualcosa di più sul caso. Secondo l’accusa, il commercialista sarebbe stato ucciso dal sessantenne per rabbia. Vailati quel giorno avrebbe infatti ricevuto dei documenti da parte del commercialista in cui veniva comunicata la data entro la quale avrebbe dovuto lasciare la sua abitazione, finita all’asta.

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Vailati avrebbe perso una cascina che si trova proprio nella campagna di Massalengo, nel Lodigiano, per cause che non sono state al momento chiarite. Ad ogni modo, sempre secondo le prime ricostruzioni dei fatti, dalla consegna di questi documenti sarebbe scaturita una lite frutto di disaccordo. Questa avrebbe poi condotto all’uccisione del commercialista, colpito dapprima di schiena e poi frontalmente.  Subito dopo, Vailati si sarebbe liberato dell’arma e poi avrebbe spostato il cadavere sull’auto nei campi vicini. Infine si sarebbe allontanato senza dare nell’occhio.

La ricostruzione dei fatti lo vede coinvolto e protagonista dell’assassinio perché i carabinieri hanno trovato una traccia sull’auto di Novati. Adesso trovare l’arma diventa fondamentale, perché questa potrebbe far capire se l’omicidio è stato premeditato oppure se è stato un gesto di impeto.

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