Avviso conto corrente, ecco chi rischierebbe fino a 3.000 euro di multa

Chi rischia una multa fino a tremila euro se arriva un avviso sul conto corrente? Scopriamo in cosa consiste questo avviso e cosa fare.

Multa per il conto corrente
Multa per il conto corrente – Imilanesi.Nanopress.it

Continuano i controlli sui conti correnti anche nel 2023, anche se vengono eseguiti in modalità diverse da come avveniva fino allo scorso anno. Il fisco effettua accertamenti sulle giacenze e sul saldo dei conti correnti e se trova qualcosa di anomalo possono scattare multe pesanti, anche fino a 3mila euro. Scopriamo come il fisco controlla i conti correnti e quali sono le anomalie che possono far scattare le multe!

Come vengono effettuati i controlli sui conti correnti nel 2023

Il fisco mette in atto ogni anno una serie di strumenti volti al controllo dei conti correnti, in modo da accertare che non vi siano eccessive divergenze fra la giacenza media e il saldo. Il motivo di questi controlli è dovuto al contrasto dell’evasione fiscale, che in Italia ha un livello abbastanza elevato.

Anno dopo anno vengono quindi messi in atto misure innovative e sempre più efficaci per scoprire chi sfugge al controllo del fisco. Gli strumenti che l’Agenzia delle Entrate utilizzerà nel 2023 per controllare i conti correnti sono diversi: risparmiometro, superanagrafe e Isee sono quelli che la guardia di finanza userà per verificare se i dati comunicati al fisco corrispondono al vero.

Risparmiometro e superanagrafe

Due fra i principali strumenti utilizzati dal Fisco per controllare i conti correnti delle persone fisiche e delle società sono risparmiometro e superanagrafe. Ecco in cosa consistono:

Risparmiometro – noto anche con il termine di evasometro, si tratta di un algoritmo che permette al fisco di accertare se fra i risparmi sul conto corrente e i redditi dichiarati vi è coerenza. Oltre all’anno fiscale in corso, vengono presi in considerazione anche gli anni precedenti. Se fra entrate e uscite vi  è una differenza del 20% scattano i controlli.

estratto conto annuale
Estrato conto  – imilanesi.nanopress.it

Sono soggetti a controlli coloro che sul conto corrente accumulano molto denaro ma non effettuano prelievi. Da ciò si deduce che per vivere vengono utilizzati soldi percepiti da lavoro in nero. In genere, però, a far partire i controlli sono i movimenti di denaro oltre 5000 euro.

Ad esempio, trasferimento di denaro all’estero, bonifici per acquistare immobili o auto di somme elevate possono far scattare i controlli. Nel caso dei prelievi in contanti, bisogna fare attenzione perché oltre 5mila euro sono a rischio verifica.

Superanagrafe – questo strumento consiste in un database contenente i dati della guardia di finanza e dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo il fisco mette a disposizione della guardia di finanza una mole di dati enorme, come: giacenza media, movimenti di uscite ed entrate e saldo del conto corrente. Le autorità possono quindi avere informazioni chiare e dettagliate sui conti correnti e scoprire gli evasori.

Il modello Isee per controllare i conti correnti

Il Fisco può servirsi anche del modello Isee per controllare il conto corrente dei cittadini. Con l’avvio della Dsu precompilata in fase sperimentale, dal 1° gennaio 2020 sono iniziati i controlli sui conti correnti che i contribuenti hanno dichiarato al fisco.

conto cointestato
conto conrrete – imilanesi.nanopress.it

L’obiettivo del fisco è quello di verificare giacenza media e saldo di depositi, libretti della posta e conti correnti. Nel messaggio inviato dall’Inps il 13 gennaio, quello corrispondente al numero 96, l’ente ha sottolineato come fare per compilare la DSU per l’Isee, che appare già precompilata.

In questo modo il fisco potrà accertare se vi sono delle difformità sul patrimonio mobiliare globale e scoprire se vi sono state delle omissioni. In precedenza, i dati incrociati rivelavano solo se i dati forniti con i conti correnti erano uguali a quelli contenuti in archivio. Invece, a partire dal primo gennaio 2020, anche le cifre sono sottoposte ad accertamenti da parte del fisco.

Se vengono rilevate delle anomalie e omissioni sui dati, le multe possono essere pesanti e possono anche arrivare a tremila euro!

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