Bonus figli 150 euro, scade il 31 marzo: affrettati a fare richiesta | Ecco come

Fino al 31 marzo è possibile richiedere il Bonus figli 150 euro per i figli disabili a carico. Ecco quali sono i requisiti e come fare. 

Bonus figli
Bonus figli – Imilanesi.Nanopress.it

A partire dal 1° febbraio 2023, il Governo ha aperto la possibilità di fare richiesta del Bonus figli 150 euro. Questo bonus si rivolge a famiglie con figli disabili in cui i genitori sono disoccupati, oppure famiglie monoreddito. Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 31 marzo 2023, vediamo chi può richiederlo e come. 

Chi può ricevere il Bonus figli 150 euro

Possono fare domanda per ottenere questa agevolazione i genitori di figli disabili che soddisfino uno o più di uno di questi requisiti:

  • sono residenti in Italia;
  • hanno un ISEE calcolato e valido per il 2023 che non supera i 3000 euro;
  • sono disoccupati o fanno parte di nuclei familiari monoreddito e monoparentali;
  • sono genitori di un figlio con disabilità riconosciuta almeno al 60%

Per ricevere il Bonus figli inoltre, il genitore che ne fa richiesta e il figlio disabile devono vivere insieme. In più, un eventuale altro genitore non deve essere incluso nel calcolo ISEE del nucleo familiare. Infine, i figli disabili devono essere considerati a carico del genitore. Ciò significa che i figli fino a 24 anni devono avere un reddito fino a 4000 euro, mentre i figli con più di 24 anni devono avere un reddito che non superi i 2.840,51 euro

Bonus figli disabili: 150 euro al mese

Il Bonus per figli disabili a carico prevedere l’erogazione di 150 euro ogni mese per tutto l’anno e per ogni figlio. Tale bonus è valido anche in caso di più di un figlio con disabilità sopra il 60% a carico. In questo caso, i genitori riceveranno ogni mese 300 per due figli e 500 euro per più di due figli. 

Bonus figli 150 euro
Bonus 150 euro per figli disabili a carico – Imilanesi.it

Le risorse stanziate dal Governo per soddisfare le richieste di questo Bonus sono 5 milioni di euro. Nel caso in cui tali risorse per il Bonus figli 150 euro dovessero rivelarsi insufficienti rispetto alle richieste, verranno considerate prima le domande presentate dalle famiglie con ISEE più basso. In caso di reddito ISEE uguale per alcune famiglie, riceveranno la priorità quelle che hanno figli minorenni non autosufficienti e con disabilità grave, poi quelle con disabilità media.

Come fare domanda per il Bonus figli 150 euro

I genitori di figli disabili possono fare richiesta per ricevere il Bonus 150 euro accedendo al sito web dell’Inps. I richiedenti possono accedere usando le proprie credenziali di identità digitale SPID, la Carta d’identità elettronica o la Carta nazionale dei servizi.

In alternativa, possono fare domanda recandosi negli uffici del Patronato più vicini. Oppure, si può presentare domanda per ricevere il Bonus 150 euro per i figli disabili chiamando il contact center dell’INPS. Da rete fissa si può chiamare il numero 803.164, mentre da rete mobile il numero da fare è: 06 164 164

Quando può essere sospeso il Bonus

La normativa che regola l’erogazione del Bonus per figli disabili a carico prevede alcune eventualità in cui il bonus può essere sospeso. Ciò può accadere nel caso in cui il figlio disabile a carico sia ricoverato in una struttura residenziale pubblica o in un istituto di lunga degenza. In questo caso, il genitore che ha fatto domanda deve comunicare il cambio di circostanze all’INPS, e non riceverà il bonus per tutta la durata del ricovero. 

Bonus figli 150 euro
Bonus 150 euro figli disabili – Imilanesi.it

In aggiunta a questo, il Bonus viene sospeso e decade se viene a mancare uno dei requisiti, se il figlio disabile viene affidato a terzi o se chi percepisce il bonus perde la propria responsabilità genitoriale. In più, il Bonus viene interrotto in caso di decesso del figlio disabile per cui si percepiva l’agevolazione.

Cosa succederebbe se il genitore che beneficia del Bonus 150 euro non facesse presente all’INPS il cambiamento di requisiti? La normativa prevede non solo la sospensione immediata dell’agevolazione, ma anche l’obbligo di restituzione della somma percepita senza averne diritto e anche l’applicazione delle sanzioni a norma di Legge.

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