Brescia una città da scoprire: cosa visitare

Uscendo dai soliti percorsi turistici non mancano curiosità, leggende e personaggi storici in una città, quella bresciana, tutta da scoprire.

Brescia
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Brescia offre innumerevoli possibilità per coloro che hanno la passione della cultura e dell’arte. Ci sono percorsi che rivelano una storia millenaria, a partire dal tempio dell’antica Roma, fino al castello ed al colle Cidneo.

Si aggiungono poi, la Loggia e le varie visite ai musei delle Armi o del Risorgimento. Una ricchezza di tesori che quest’anno, in occasione della nomina a Capitale della Cultura 2023, brillano ancora di più.

Ci sono, però, anche altre ricchezze nascoste che si snodano attraverso una mappa diversa dal solito. Sono poco conosciute, anche dai residenti, e raccontano un’altra storia della città, meno importante, ma non meno affascinante.

Questo racconto parte dalla tabula lusoria che è incisa sui gradini in piazza del Foro, dove un tempo si trovavano le antiche botteghe. Si tratta di una sorta di scacchiera usata per un gioco molto amato nella Roma antica.

Il Capitolium

Alla sinistra del tempio, si trova una colonna bianca che, per secoli, era rimasta sotterrata. Emergeva solo la parte terminale, che veniva usata come tavolino per i clienti di un Trani. Un termine usato dai bresciani che stava ad indicare la provenienza del vino che il locale vendeva.

La leggenda narra che, gli inizi dell’800, al di sotto del suolo ci fosse un tempio. Fu così che alcuni studiosi fecero una scommessa da cui partirono gli scavi. Da questi emerse proprio la zona archeologica dell’attuale Capitolium.

Anche le Chiese hanno un ruolo importante, sono un vero viaggio nel tempo, denso di testimonianze storiche anche sui personaggi che le frequentavano. Nella Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso è custodito il Polittico Averoldi di Tiziano, imperdibile, per gli amanti dell’arte.

Tempio romano
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San Clemente, invece, testimonia l’arte del Moretto, che fu un maestro del Rinascimento lombardo. Al suo interno c’è una targa in suo onore. Da questa si evince che l’artista viveva poco distante. La Chiesa dedicata ai patroni di Brescia San Faustino e Giovita ha una curiosità.

A sinistra dell’altare maggiore ci sono due pertugi che, secondo la tradizione, servivano a fare passare l’emicrania a coloro che vi infilavano la testa. Questo edificio fu usato anche dagli artisti locali del ‘900, come luogo di incontro.

Le chiese bresciane

Amato, nel tempo, anche da Paolo VI, Canossi e D’Annunzio. E, inoltre tempio alla memoria dei caduti della Prima guerra mondiale. Nel ‘700 il cantante Farinelli, un personaggio molto famoso all’epoca, si esibì nella chiesa di San Giuseppe.

Ed anche in quella di Sant’Alessandro. Nella chiesa di san Giuseppe, inoltre, sono sepolti i compositori Benedetto Marcello e Costanzo Antegnati e Gasparo da Salò, conosciuto come uno tra gli inventori del violino.

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