Cagnola, notte di resistenza contro gli occupatori abusivi

Cagnola, notte di resistenza contro gli occupatori abusivi: ecco cosa è accaduto.

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Quello che è accaduto nelle ore notturne di lunedì 17 luglio è stato un vero e proprio assalto. Quest’ultimo si è verificato nella villa occupata in quel momento da coloro che vengono definiti come squatter. Si parla di  una via privata, ovvero Branda Castiglioni a Villapizzone. Il gruppo ha perfino lanciato un minimo di due molotov, una di queste ha danneggiato l’autovettura di un residente della zona.

Cagnola, cosa è accaduto in questa notte di guerriglia

In riferimento a quanto accaduto nel corso della notte del 17 luglio, si può asserire che si è trattato di un assalto caratterizzato dall’utilizzo di molotov. Oltre all’uso di petardi da adoperare per l’attacco alla villa dove si trovavano gli occupanti abusivi.

Nel quartiere di Villapizzone un raggruppamento di giovani, tutti con residenza nel quartiere di Quarto Oggiaro, hanno provato ad assaltare Villa Piccone.

Per la precisione si fa riferimento a un edificio occupato dagli squatt, ossia gli ex del Brancaleone. Un episodio che si è verificato nella strada privata Branda Castiglioni.

Il gruppo giunto sul posto era intenzionato a creare dei danni notevoli, visto che si è presentato munito di molotov. Almeno un paio di questi sono stati usati, col risultato che uno dei due ha raggiunto una vettura parcheggiata in quella zona.

Successivamente gli artificieri hanno ritrovato sul posto anche altre due bottiglie di tipo incendiario e, in aggiunta, un paio di bombe carta.

In un secondo momento la polizia ha provveduto a bloccare nelle vicinanze 5 ragazzi tra i 18 e i 24 anni. Tutti questi giovani sono stati riconosciuti come coloro che presumibilmente corrispondono agli esecutori di quest’assalto.

In seguito a tale riconoscimento, adesso risultano indagati dalla Digos per aver tentato di causare un incendio e per danneggiamento.

Le dinamiche della vicenda

Villapizzone è un quartiere posizionato tra Quarto Oggiaro e la Ghisolfa.

Tutto ha avuto il principio intorno alle due di notte di lunedì 17 luglio. L’allarme alle Forze dell’Ordine è stato dato direttamente da una persona residente in quella zona. Difatti è stato proprio quest’individuo a telefonare al 112, avvisando che in quel momento era in corso una guerriglia per strada.

Polizia
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Attenendosi alle informazioni che sono circolate fino a questo momento, sembrerebbe che nessuno degli occupanti in forma abusiva e vicini all’area di tipo anarchico, sia rimasto coinvolto in tale incidente.

Se ci si basa su quanto ricostruito inizialmente, si sarebbe trattato di un assalto inaspettato, effettuato dai giovani che sono indagati per la vicenda, i quali appunto intendevano attaccare a sorpresa.

Il gruppo in questione in pratica avrebbe deciso di lanciare i molotov al di là della recinzione della villa. Un’azione svolta con il preciso scopo di colpire le persone che in quel momento la stavano occupando.

Però  non tutto è andato come avevano previsto, se si considera prima di tutto che la prima bottiglia che hanno utilizzato è scoppiata in aria.

Per quanto concerne la seconda, invece, è andata a colpire l’utilitaria di un residente che l’aveva parcheggiata per strada.

Le indagini in corso

In riferimento agli squatter presenti nella casa posta in quella via privata, precedentemente a quella occupazione si trovavano al Brancaleone. Per la precisione si parla di un gruppo di anarchici che aveva pure provveduto a occupare una palazzina in Bovisa.

In ogni caso gli inquirenti hanno constatato che, malgrado gli attacchi da parte dei 5 giovani, gli occupanti abusivi non hanno reagito in alcun modo.

Le indagini quindi sono state affidate alla Digos che, almeno per il momento, non ha riscontrato delle matrici di tipo politico alle spalle di questo assalto.

Pertanto dopo aver eseguito le dovute ricerche, la Digos suppone che quindi i ragazzi non abbiano attuato questo piano di attacco per motivazioni a livello politico.

Un motivo più plausibile al vaglio degli inquirenti è quello che i ragazzi abbiano agito in quanto esasperati a causa di quell’occupazione.

Un aspetto da considerare, però, è che nessuno di questi 5 giovani risulta abitare nelle vicinanze dell’abitazione colpita dagli stessi.

Da tutto questo si capisce che le indagini sono ancora in corso e in via di chiarimenti, così da poter verificare come siano andate realmente le cose e le ragioni che hanno spinto questi ragazzi ad agire in questo modo.

Un attacco che in ogni caso è importante condannare, proprio perché si tratta di un assalto programmato e svolto per fare del male.

Ecco perché i 5 giovani si sono recati lì muniti di quelle che avrebbero potuto corrispondere a delle armi di estremo pericolo. Un atto di pura irresponsabilità nonché deprecabile, che avrebbe potuto avere delle conseguenze molto più gravi, rispetto a quelle che si sono verificate.

Non è ammissibile un atteggiamento di questo genere, basato su una guerriglia che fortunatamente non è stata incentivata dagli occupanti abusivi.

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