Code di immigrati accampati fuori dalla Questura di Milano

In questi giorni fuori dalla Questura di Milano code di immigrati accampati per richiedere lo status di rifugiati hanno creato disagi.

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In questi giorni a Milano si sta vivendo una situazione di notevole disagio. Per la precisione, davanti alla questura di via Cagni, centinaia di immigrati si sono ritrovati per presentare le loro richieste. Rimangono al freddo sul marciapiedi per ore e ore. Attendono il loro turno per poter parlare con i rappresentanti della legge e poter richiedere lo status di rifugiati.

E, negli ultimi tempi non sono mancate anche delle tensioni tra di loro che hanno portato al ferimento di qualche presente. La realtà dei fatti è che il grande assente in questa occasione è stato il Comune di Milano. La mancanza di organizzazione si è fatta sentire. Si, perché le persone non vanno solo accolte, ma anche aiutate a rimanere nel nostro paese legittimemente.

Centinaia di immigrati accampati davanti alla Questura milanese

Il segretario regionale della Lombardia Dino Rizzi  ha fatto presente che la polizia, anche in questo frangente, è rimasta sola. E, del resto, la parte amministrativa non sarebbe nemmeno un compito che riguarda le forze dell’ordine. Il sindacato ha chiesto già in tempi non sospetti dove fossero le organizzazioni che si dovrebbero occupare della gestione burocratica che aiuti gli immigrati a ricevere i giusti documenti per rimanere.

Ma, ad oggi, non si hanno risposte. Sembra che, per il momento, il Comune stia facendo finta di niente e la Questura è arrivata ormai al limite della sopportazione. Le richieste che erano state fatte in precedenza erano molto semplici e chiare e anche di facile attuazione. La Polizia aveva richiesto un tendone esterno che potesse accogliere i rifugiati.

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La presenza di interpreti che potessero spiegare la situazione alle persone presenti, calmarle e spiegare loro le prime pratiche da dover presentare. Sarebbe stato utile anche poter distribuire biglietti salta coda, ma purtroppo niente di tutto questo è stato fatto. I fine settimana degli ultimi mesi hanno visto una parte della città in difficoltà.

Ci sono stati momenti di tensione ed anche di vergogna. Le persone, infatti, sono state costrette ad accendere dei falò improvvisati per poter avere un poco di calore durante le notti più fredde. Questo, sempre secondo Dino Rizzi non sarebbe degno di un paese civile come si definisce l’Italia.

La polizia lasciata sola dal Comune di Milano

Nonostante i vari incontri tra Questura e Assessorato, durante i quali è stato esplicitamente chiesto di aiutare la polizia, nulla è cambiato. Gli immigrati, da parte loro, non hanno avuto scelta. Vivono accampati per strada al freddo e alla pioggia attendendo il loro turno per avere risposte, per loro, importantissime.

La polizia  sta facendo ciò che, per il momento, è in suo potere fare. Aspetta risposte concrete da parte del Sindaco Sala e dall’Amministrazione. Nel frattempo porta brioches, latte caldo e coperte a chi da lì non se ne vuole proprio andare. Non rimane che aspettare sperando in un cambio di rotta da parte degli organi competenti.

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